rassegna stampa

«Mi aveva cercato Moratti, ma sono cose antiche. Ora penso a vincere»

(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) Seconda giornata e già aria di punti pesanti in palio. Stasera a San Siro, in casa dell’Inter, si gioca la partita che per diversi anni e fino a qualche stagione fa ha deciso scudetti e Coppa Italia.

Redazione

(Corriere dello Sport - A.Ghiacci)Seconda giornata e già aria di punti pesanti in palio. Stasera a San Siro, in casa dell’Inter, si gioca la partita che per diversi anni e fino a qualche stagione fa ha deciso scudetti e Coppa Italia. Tanti gli incroci della sfida. Uno riguarda anche Zeman, che il presidente nerazzurro Moratti stima da sempre: «Se mi ha mai cercato? Sono cose antiche, quindi è meglio non parlarne. Forse qualche possibilità c’era, ma io in quel momento ero impegnato moralmente con un’altra squadra (nel 2000 con il Napoli, ma Moratti lo cercò anche dopo Mourinho. ndr) » . Poco spazio per i ricordi, però. Per la Roma, come detto, dopo il pari casalingo all’esordio si tratta di una partita che dovrà dare indicazioni precise: «Siamo all’inizio, si affrontano due squadre che hanno cambiato molto e sono alla ricerca dei giusti equilibri. Bisogna vedere chi sta meglio. Loro hanno una fisionomia precisa, fanno possesso, anche se possono giocare in diversi modi. Dobbiamo cercare di dimostrare di essere più forti, poi si può vincere o perdere» . Zeman a 65 anni è il tecnico più esperto di A. Oggi incontra il più giovane, Stramaccioni, scuola Roma: «Non lo conosco, me ne hanno parlato bene. Anche se secondo me la gavetta è importante, il percorso deve essere fatto di tappe, di esperienze. Senza possono esserci delle difficoltà» .

SCELTE - Dopo la squalifica, la Roma può contare su Mattia Destro, il fiore all’occhiello della campagna acquisti chiusa venerdì sera. Potrebbe giocare con Totti e Osvaldo in quello che è stato ormai ribattezzato “tridente pesante”: «Ma se è funzionale bisogna vederlo sul campo. Quello che so è che tutti e tre hanno dimestichezza con la porta avversaria, anche se poi in certe partite è difficile utilizzarli insieme» . Zeman promuove il mercato giallorosso: «Per me la Roma è la squadra che si è rinforzata di più e il miglior colpo è stato proprio quello di Destro. Sono contento della rosa, ho a disposizione giocatori importanti.

Sugli arbitri: «Il calcio senza errori non esiste Con noi non sono partiti bene. In altre gare hanno visto un gol di troppo»

Forse non sono i migliori del campionato, ma io spero che riusciremo a essere migliori come squadra. E questo dipende da come i ragazzi si comportano insieme, se impareranno i concetti di lavoro, di impegno, di sacrificio»

Obiettivi?«Come Roma non possiamo partecipare tanto per partecipare, reputo questa squadra in grado di lottare con tutti. Ma dobbiamo dimostrarlo sul campo, perché a parole si possono dire tante cose» . Ma la partenza di Bojan non è stata presa di buon occhio... «Per me è un giocatore bravo, il problema è che ha chiesto spazio che io non potevo garantire, non ha avuto pazienza. Poi conosco bene la piazza di Roma, quando si adotta un ragazzo con la faccia da bambino come la sua diventa figlio di tutte le mamme... E’ un ragazzo simpatico, ma noi abbiamo i nostri progetti» .

PARTENZA - Dopo il pareggio con il Catania a Roma si sono già scatenate le discussioni: «Ma io sono contento se ci sono aspettative, perché se la gente si aspetta tanto spero che la squadra dia tanto di conseguenza. Meglio avere entusiasmo. Voglio che la squadra si giochi sempre la partita, non possiamo aspettare come fatto con il Catania. Lamela è migliorato molto, ha capito su per giù quello che deve fare. Totti? Penso che da esterno può dare di più altrimenti non lo mettevo lì. De Rossi? Centrocampista che può occupare tutti e tre i ruoli di metà campo, dipende dall’avversario e da quello che vogliamo fare noi» . Infine, l’inizio degli arbitri: «Per me il calcio senza errori non sarebbe calcio, con noi non sono partiti bene (i due gol del Catania erano viziati da fuorigioco, ndr) e anche in altre partite ci sono stati errori. Ma in una se non ci fosse stato il quinto o il sesto uomo non avrebbero dato un gol ». Il riferimento? Il gol di Pirlo.