rassegna stampa

Marotta: “Zeman parli con i risultati”

(Corriere dello Sport – A.Maglie) – «In campo deve scendere sempre questa Juve». Non ha dubbi, Vidal, anche ieri tra i migliori in campo, autore, su rigore, del gol del raddoppio, probabilmente quello che ha quasi definitivamente...

Redazione

(Corriere dello Sport - A.Maglie) - «In campo deve scendere sempre questa Juve». Non ha dubbi, Vidal, anche ieri tra i migliori in campo, autore, su rigore, del gol del raddoppio, probabilmente quello che ha quasi definitivamente affondato la Roma: «Abbiamo fatto la stessa partita dello scorso anno». La larga vittoria assume evidentemente significati diversi. In qualche misura evidenziati dalle parole di Beppe Marotta, l’amministratore delegato della Juventus: «Un allenatore deve farsi apprezzare per i risultati che ottiene sul campo non per i commenti gratuiti che distribuisce. Ci sta la critica, non i giudizi capziosi».La sconfitta più che una punizione per la Roma, sembra essere una condanna per Zeman. Aggiunge Marotta a proposito dell’accoglienza riservata al boemo:«Definiamolo un uomo di spettacolo. Come tale può avere consensi e fischi. Qualche fischio ci sta, d’altro canto è il destino di chi fa l’attore in questo mondo».

REPLICA - Confermando la linea della vigilia, anche ieri la Juve ha spedito in conferenza stampa il preparatore dei portieri. «Un modo per gestire il gruppo», dice Marotta che nega secondi fini. Filippi prova a svolgere il suo ruolo con equilibrio ed eleganza. Ma è evidente che è anche lui in difficoltà: le luci della ribalta di solito illuminano altri protagonisti. Prova a defilarsi: «Noi in settimana lavoriamo tanto, sotto le indicazioni di Antonio Conte. E di Carrera». Si sente un “eroe per caso”. In qualche misura è pure sorpreso: «Ha deciso Carrera», spiega quando gli si chiede come mai il ruolo di “commentatore” sia toccato a lui. Prova anche a fornire una interpretazione della prova straordinaria della Juventus: «Non è stata una partita facile. Certo nel primo tempo siamo stati splendidi». Ma finisce qui, l’analisi. Ed è una spiegazione parziale anche quella relativa alle scelte offensive: «Abbiamo un grande parco attaccanti e siamo contenti del loro rendimento. Li alterniamo in base alle situazioni e alle condizioni».(...)