rassegna stampa

Ma Lucho non molla. E la Roma è con lui

(Corriere dello Sport-R.Maida) La Roma è smarrita, sconvolta, offesa. Nessuno si aspettava che la situazione precipitasse fino a suscitare il rigetto dei tifosi.

Redazione

(Corriere dello Sport-R.Maida) La Roma è smarrita, sconvolta, offesa. Nessuno si aspettava che la situazione precipitasse fino a suscitare il rigetto dei tifosi.

Non se lo aspettava Luis Enrique, sicuro di avere il popolo dalla sua parte. E non se lo aspettavano i dirigenti, da Baldini a Sabatini passando per Fenucci, che fino alla catastrofica sconfitta con la Fiorentina ancora speravano di andare in Champions League.

 

SCENARI - Adesso, può succedere di tutto. La soluzione più probabile è il cambio tecnico, che dovrebbe avvenire dopo le prossime quattro partite. Ma non può essere esclusa al mille per mille la decisione più conservativa e al contempo trasgressiva: la conferma di Luis Enrique. Baldini vuole recuperare il suo allenatore, incoraggiandolo e sostenendolo sia in privato che in pubblico. Di conseguenza, resterà coerente fino all’ultimo: non lo caccerà. Ma se fosse Luis Enrique a mollare - qualcuno giura che già abbia comunicato, o almeno sussurrato, che la sua esperienza romana finirà il 13 maggio a Cesena - Baldini non cercherebbe in alcun modo di fargli cambiare idea. Non per mancanza di stima, ma per mancanza di stimoli.

RINVIO - In questo momento, comunque, tutti cercano di tapparsi le orecchie e «tenere la barra dritta» , come direbbe Baldini, per cercare di chiudere dignitosamente il campionato. Ieri a Trigoria si è riunita l’unità di crisi, con allenatore e dirigenti. Luis Enrique ha garantito che non abbandonerà la Roma prima della fine della stagione. E questo è già stato accolto come un segnale positivo, alla vigilia della partita con il Napoli che può definitivamente chiudere le porte dell’Europa. L’intenzione è sospendere ogni giudizio per le prossime due settimane. Anche perché fino a mercoledì scorso, Baldini non considerava l’ipotesi di cambiare allenatore e quindi non aveva avviato trattative di alcun tipo. E adesso è spiazzato sia dalle prestazioni della squadra che dalla fragilità del suo pupillo, sempre scontroso nelle conferenze stampa ma raramente capace di motivare a dovere i giocatori.

IMPATTO - Ieri, intanto, Luis Enrique non ha strigliato la squadra. Ha diretto l’allenamento, quasi come niente fosse accaduto, e ha anche partecipato alla partitella visto che molti giocatori erano impegnati in palestra o sui lettini della fisioterapia. Nello spogliatoio l’hanno visto molto stanco, svuotato. Adesso toccherà proprio ai calciatori restituirgli fiducia, con una partita di personalità domani sera.

SOCIETA’ - Ma che dicono negli Usa? La proprietà sta seguendo con attenzione le vicende della squadra senza mettere in discussione l’operato di Baldini, di cui ha stima incondizionata. Presto, anzi, potrebbe rafforzare la compagine dirigenziale con l’ingresso di un nuovo amministratore delegato al posto di Mark Pannes, che essendo un referente a tuttotondo per James Pallotta è spesso impegnato in America. Proprio Pallotta ancora non ha prenotato un volo per Roma: lo fermano gli impegni di lavoro a Boston. Domani arriverà il vicepresidente, Joe Tacopina, che si tratterrà in Italia fino a dopo la partita del primo maggio contro il Chievo. Successivamente sbarcherà il presidente, Thomas DiBenedetto. Ma il viaggio che più conta è quello di Baldini, che a fine campionato volerà negli States a spiegare i motivi e i rimedi di una stagione terribile.