(Corriere dello Sport-A.Ghiacci) I due giorni di riposo concessi da Luis Enrique alla Roma hanno un preciso significato. Il tecnico non ha fatto lavorare il gruppo lunedì e ieri perché erano le uniche quarantotto ore
rassegna stampa
Lucho vuole 10 giorni da Champions
(Corriere dello Sport-A.Ghiacci) I due giorni di riposo concessi da Luis Enrique alla Roma hanno un preciso significato. Il tecnico non ha fatto lavorare il gruppo lunedì e ieri perché erano le uniche quarantotto ore
in cui la squadra avrebbe potuto rifiatare prima di dieci giorni che saranno contrassegnati da ben quattro partite. Da oggi, giorno in cui è fissata la ripresa a Trigoria (l’appuntamento è per le ore 14), sono in programma quattro giorni di allenamenti. Poi, domenica prossima la trasferta di Torino per far visita alla Juventus, prima della Fiorentina mercoledì prossimo all’Olimpico, ancora il Napoli a Roma sabato 28 aprile e il viaggio a Verona, casa del Chievo, in programma martedì primo maggio. La scelta di non far lavorare la squadra quindi, dopo il caos-calendari scoppiato in seguito alla morte di Morosini, è stata studiata a tavolino dallo staff tecnico giallorosso. I giorni per allenarsi, tra un impegno e l’altro, saranno pochissimi. (...) E oggi pomeriggio a Trigoria è prevista la visita del commissario tecnico dell’Italia Cesare Prandelli: alle prese con gli incontri programmati con tutte le società, il ct azzurro andrà a casa dei giallorossi dopo che stamattina passerà a Formello, nel centro sportivo della Lazio.
SCELTE - E da oggi, con la squadra praticamente al completo (unici assenti Juan, Burdisso, Lobont e Cassetti), Luis Enrique comincerà a studiare le scelte per le prime due sfide con Juventus e Fiorentina. E tanto, se non tutto, dipenderà dalla posizione in cui sarà schierato Daniele De Rossi, ormai vero e proprio jolly tra centrocampo e difesa. All’andata, nell’1-1 contro la squadra di Conte, De Rossi giocò la sua prima gara dal primo minuto da centrale difensivo (...), segnando peraltro il gol del vantaggio. A seconda della posizione di De Rossi, chiaramente, cambia anche il tema tattico giallorosso, con la possibilità di usufruire del lancio lungo piuttosto che ricorrere alla solita rete di passaggi rasoterra. Con De Rossi difensore, Heinze sarebbe l’alternativa in panchina per la retroguardia. Con la Juventus, questo è certo, non si terrà più conto delle diffide, a partire proprio da quella di De Rossi, oltre a quelle di Osvaldo e Bojan. Se ci fosse stata prima la Fiorentina, forse, qualche calcolo in casa-Roma sarebbe stato fatto.
VOGLIA - Per il resto, come detto, Luis Enrique avrà solo l’imbarazzo della scelta, con centrocampo e attacco che offrono tutte le alternative, da scegliere in base alla partita che si vuole fare. In base a chi scenderà in campo allo Juventus Stadium, alla ricerca della continuità dopo il successo sull’Udinese, saranno poi prese le decisioni di volta in volta, fino al primo maggio. La Roma è arrivata al momento clou della sua stagione e cerca un risultato importante (lo Juventus Stadium, a livello di prima squadra, è inviolato e la Juventus è l’unica ancora imbattuta in campionato) per provare a dare l’assalto al terzo posto che vale l’accesso al turno preliminare della prossima Champions League.
FUTURO - Intanto dalla Spagna continuano a rimbalzare le voci che vorrebbero Luis Enrique come successore di Guardiola sulla panchina del Barcellona. La dirigenza blaugrana avrebbe puntato l’attuale tecnico giallorosso già dalla prossima stagione, qualora Guardiola decidesse di cambiare. Il contratti di Luis Enrique con la Roma scadrà nel 2013 e l’intenzione, sia del club che del tecnico stesso, è quella di proseguire insieme. Luis Enrique potrebbe non restare insensibile a una chiamata della sua ex squadra, ma non ha mai pensato di non dare seguito all’accordo trovato l’estate scorsa con Franco Baldini.
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