(Corriere dello Sport - R.Maida) Vincenzo Montella gli ha tolto il titolo di allenatore più giovane della serie A e gli ha lasciato un’eredità scomoda:
rassegna stampa
Lucho, quella forza nata dal ricordo
(Corriere dello Sport – R.Maida) Vincenzo Montella gli ha tolto il titolo di allenatore più giovane della serie A e gli ha lasciato un’eredità scomoda:
è stato l’ultimo uomo ad aver vinto un derby sulla panchina della Roma. Sulla questione anagrafica Luis Enrique può fare poco, anzi nulla, ma sui risultati spera di intervenire già domani per aggiornare i libri di storia.
ZERO - All’andata, il suo esordio contro la Lazio è stato il peggiore possibile (...). Adesso Luis Enrique deve cancellare al più presto la scritta nada accanto alla casella dei derby vinti in campionato. A questo club, contro la loro volontà, sono stati iscritti altri sedici allenatori del passato romanista: ma tanti di questi, come l’unico predecessore spagnolo Mirò, hanno avuto una sola occasione per battere la Lazio (e non ci sono riusciti). Tra gli altri quindici spiccano i nomi dei due Bianchi (Ottavio, che fece quattro pareggi su quattro in due anni, e Carlos), dell’argentino Carniglia, che pure alla Roma ha regalato una Coppa delle Fiere, e persino di Sven Goran Eriksson, che nei giorni scorsi ha elogiato il lavoro di Luis Enrique paragonandolo al suo dei primi tempi. Eriksson arrivò in Italia nel 1984, cinque anni più giovane di Luis Enrique, e nella sua stagione di approccio alla serie A pareggiò tutti e due i derby con la Lazio, che poi sarebbe retrocessa.
RISALIRE - Nella classifica di chi ha vinto, invece, a quota uno si sono sistemati per sempre in tredici: oltre a Montella ecco Zeman e Mazzone, Radice ed Herrera, Schaffer (l’allenatore del primo scudetto) e Pugliese. Più lontani gli allenatori dei record: in testa, con cinque derby a testa, sono Nils Liedholm, Fabio Capello e Luigi Barbesino, allenatore-aviatore morto in guerra nel 1941: negli Anni Trenta, con la Roma di Testaccio, infilò una striscia di cinque vittorie sfiorando lo scudetto nel 1936. Seguono in classifica due quartetti: a tre vittorie (parliamo sempre e solo di campionato) si sono fermati Ranieri, Spalletti, Foni e Ara; a due Sarosi, Degni, Baar e Burgess.
LA PREPARAZIONE -A Luis Enrique le statistiche non interessano, ma di sicuro nemmeno a lui farebbe piacere essere ricordato come un allenatore che non vince i derby. Tanto più in questo momento, con la Roma in difficoltà e ai margini della zona euro, avrebbe bisogno di un grande risultato per cancellare mugugni e perplessità sulla sua gestione tattica e disciplinare della squadra. (...) Anche in questa settimana Luis Enrique ha lavorato alla sua maniera, confidandosi solo con i suoi collaboratori spagnoli. Non ha voluto imporre il ritiro - anche se qualche giocatore potrebbe dormire a Trigoria, visto che la partita comincia alle 15 - ma ha anzi concesso tre ore di libertà in più ai giocatori: l’allenamento di rifinitura, previsto per il pomeriggio, è stato spostato alle 11 proprio per consentire alla squadra di allentare la tensione. Anticipata anche la conferenza stampa (alle 10). Dopo l’esperienza di Roma-Parma, in cui si infuriò pubblicamente dopo aver visto un allenamento molle, Luis Enrique ha deciso di farsi intervistare sempre prima di incontrare i giocatori.
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