rassegna stampa

«Roma, sto bene e ora voglio darti sempre di più»

(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) – Gli ultimi quattro gol della Roma sono i suoi, da quaranta giorni segna solo lui.

Redazione

(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) - Gli ultimi quattro gol della Roma sono i suoi, da quaranta giorni segna solo lui.

Fabio Borini è l’uomo, o meglio il ragazzo, del momento. Anche se non è il tipo che si dà le arie: «Faccio gol per la costruzione che c’è dietro - ha detto l’attaccante nella lunga intervista rilasciata a Roma Channel - il mio compito è finalizzare. Uomo del momento? Mi fa piacere, ma non credo sia così. Pensate che mi impressiona ancora venire fermato per strada, ancora non mi aspetto di essere visto come una persona importante» .

A Roma Borini si è adattato velocemente: «Mi trovo bene, è sempre stato difficoltoso cambiare squadra e adattarsi, ma mi sono trovato subito in sintonia con società e compagni» . Ambizioso, altrimenti non si spiegherebbe l’esplosione: «Voglio sempre raggiungere qualcosa più in alto» .

PERCORSO - A 16 anni Borini fu chiamato una scelta difficile: «Ci fu una riunione di famiglia, i miei mi hanno lasciato totale libertà. Io ero sicurissimo di quello che stavo facendo» . Il giovane giallorosso non nasconde di aver avuto anche un po’ di paura nel trasferirsi in Inghilterra: «Soprattutto per la nuova lingua, venivo dal Bologna e andare al Chelsea era un passo grande. Al Bologna avrei avuto più certezze, ma ho scelto di crescere di più come uomo e imparare di più vivendo un’esperienza del tutto nuova» . Poi, l’incontro con Ancelotti: «Ha sempre avuto stima di me, rivede un po’ Inzaghi... Gli piaceva che non mi fermavo nemmeno di fronte a Terry...» . E il debutto? «Ho giocato dieci minuti e sono uscito con i crampi per l’emozione. Avevo gran voglia di esplodere. Poi un problema contrattuale e sono finito fuori rosa. Appena è arrivata l’occasione Swansea l’ho presa al volo» . Infine, il ritorno in Italia: «Non ero deluso dell’esperienza. Il Parma per me significava giocare per poi risalire. La Nazionale? Mi “faceva” strano essere lì con Buffon e gli altri[…]