(Corriere dello Sport - A.Ghiacci) Da sempre aveva detto che avrebbe cominciato a guardare la classifica quando sarebbero mancate dieci partite alla fine del campionato.
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«Roma gioca come sai e vinci»
(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) Da sempre aveva detto che avrebbe cominciato a guardare la classifica quando sarebbero mancate dieci partite alla fine del campionato.
Ciò significa che, probabilmente, Luis Enrique comincerà a farlo domani sera, quando sarà finita la partita dell’Olimpico contro il Genoa. Le possibilità di ottenere un buon piazzamento ci sono ancora, nonostante la Roma sia stata finora protagonista di un campionato fatto di alti e bassi. Ma il tecnico giallorosso pensa di poter vincere le undici gare che restano da giocare, magari per pensare in grande, al terzo posto che vale la Champions? Luis non ci casca e tira dritto per la sua strada: «Il mio pensiero adesso è quello di portare a casa i tre punti domani. Sono convinto di poter vincere contro il Genoa, e questo è quello che mi interessa ora e non penso al resto e alle altre partite che mancano, perché non voglio essere distratto da altro» .
AVANTI - Luis Enrique va avanti. Per quanto riguarda gli impegni pensa solo al presente, per quanto riguarda la tattica non pensa di cambiare. Anzi, a Palermo l’allenatore non ha visto una Roma più “coperta”: «Il nostro gioco si sviluppa spesso nella metà campo avversaria, con il possesso, e questo fa sì che si creino tanti spazi per gli avversari. I giocatori devono sapere che devono correre subito a difendere se l’azione non va bene, pronti a recuperare palla il più velocemente possibile. Ho sempre dettato questa linea e ora, dopo tanti mesi, iniziamo a migliorare. Ma non c’è stato alcun cambiamento, l’idea è sempre la stessa, avere il possesso il più a lungo possibile, se si può anche per novanta minuti. La squadra deve avere una struttura, deve avere delle linee di gioco, situazioni che noi proviamo ogni settimana. Adesso i calciatori cominciano a vedere che queste situazioni funzionano e, cosa più importante, la identificano in campo. In questi mesi i progressi della squadra sono stati tanti» .
AVVERSARI - Come al solito, il tecnico spagnolo non lascia nulla al caso. E sa bene che anche con il Genoa non sarà affatto facile: «Mi aspetto una sfida difficile, bisognerà saper soffrire, perchè è la normalità, non giochiamo da soli, di fronte c’è sempre l’avversario» . Gli assenti? «No, a quelli non ci penso, perché comunque giocheremo in undici, e con i sette in panchina saremo diciotto come il Genoa» (...) «Il risultato è sempre quello che fa la differenza, lo so benissimo, da tanto tempo, quasi da quando sono nato. Ma certo non cambio perchè perdo una, due, tre o quattro partite di seguito» .
VICENDA - Niente, infine, sulla vicenda della tentata truffa ai danni della Roma: «C’è di mezzo la magistratura, non voglio e non posso parlare di questo. E’ brutto, bruttissimo, e mi dispiace che sia capitato a persone con cui lavoro e a persone per bene. Ma è un tema di cui non voglio e non posso parlare»
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