rassegna stampa

«Roma, compro due-tre campioni»

(Corriere dello Sport – R.Maida) – Nel Real Madrid dei primi Anni Duemila si chiamavano Zidanes e Pavones i neologismi che sintetizzavano la politica galattica.

Redazione

(Corriere dello Sport – R.Maida) - Nel Real Madrid dei primi Anni Duemila si chiamavano Zidanes e Pavones i neologismi che sintetizzavano la politica galattica.

Zidane era già Zidane, mentre Pavon era un ragazzino emergente. La strategia di rafforzamento era quella lì: spendere molti soldi per campioni affermati e valorizzare nello stesso tempo i calciatori giovani. Il Barcellona ha studiato l’idea adattandola e perfezionandola, adesso anche la Roma si sta allineando in proporzione alle proprie possibilità: va bene Dodò, che è stato preso a costo zero dal Corinthians, ma serviranno anche Otamendi, Isla, Lucas o Paulinho, Palacio o Rossi per essere competitivi.

L’INTERVENTO - Il manifesto di mercato è stato pubblicato ieri da Walter Sabatini, intervistato da Rete Sport: «Quest’anno dobbiamo integrare l’organico. Non compreremo tanti giocatori, compreremo giocatori di qualità che sappiano migliorare il talento e la spettacolarità della squadra. Chi va allo stadio deve divertirsi nel guardare le partite della propria squadra» . Ci sono anche i numeri: «Abbiamo bisogno di due o tre calciatori di livello chiaro, accertato, che abbiano curriculum. Per il resto continueremo a seguire il nostro percorso, che prevede l’inserimento dei ragazzi nel gruppo a disposizione di Luis Enrique» . A scanso di equivoci Dodò, che ha appena compiuto 20 anni e sta guarendo da un serio infortunio al ginocchio, è un investimento per il futuro: «Certe operazioni sono utili alla società perché certi giovani hanno i mezzi per accrescerne il potenziale. Ma non possiamo pensare che ragazzi di 19 o 20 anni imprimano velocemente la svolta a una squadra. In ogni caso, anche in quella fascia di età, io cerco giocatori importanti» . […]

SPIGOLI - Sabatini conferma di aver sbagliato a non rinforzare la Roma a gennaio con un difensore: «Ho messo in difficoltà l’allenatore, anche se devo ammettere che non è semplice prendere nel mercato di riparazione i grandi calciatori. Soprattutto tra i centrali» . E’ stato più facile piazzare Borriello alla Juventus in prestito. Ma che succede a fine stagione? «Non esiste un obbligo di riscatto né un accordo tra galantuomini. La Juventus ha un’opzione per acquistare il giocatore. In questo momento tutto sembra negativo ma Borriello è un attaccante forte. Gli basterebbero due o tre partite di livello per cambiare la situazione» .[…]