rassegna stampa

«Roma, basta figuracce!»

(Corriere dello Sport – R.Maida) Gli inglesi lo chiamerebbero un discorso hair dryer , asciugacapelli, in stile Sir Alex Ferguson.

Redazione

(Corriere dello Sport - R.Maida) Gli inglesi lo chiamerebbero un discorso hair dryer , asciugacapelli, in stile Sir Alex Ferguson.

Luis Enrique ha scaricato la sua rabbia sulla Roma nel giorno di Pasquetta (...) Avrebbe dovuto parlare domenica, invece ha preferito prendersi un giorno supplementare di riflessioni per essere più lucido.(...)  «Adesso basta, mi sono stancato, non possiamo fare certe figuracce. Io non so più come intervenire, dovete essere voi a darmi una risposta sul campo. Voglio vedere una reazione immediata» . La squadra ha ascoltato senza poter contestare le accuse. Tutti anzi erano d’accordo con il capo: a Lecce nessuno ha giocato una partita decente, così non si può andare avanti.

 

IMMAGINE - Domani contro l’Udinese non è soltanto in ballo l’Europa, ma anche la credibilità della Roma in prospettiva futura. La proprietà americana non pretendeva di vincere subito lo scudetto, ma non si aspettava nemmeno di perdere così spesso la faccia. Se l’idea è quella di espandere il marchio a livello internazionale, Luis Enrique e la squadra non stanno aiutando Christoph Winterling, il responsabile del marketing acquistato dall’Adidas, che ha ereditato un lavoro molto più difficile del previsto.

SUMMIT - Tra i dirigenti, intanto, è scattata l’unità di crisi. Sabatini è più arrabbiato di Luis Enrique per l’atteggiamento passivo dei giocatori. Baldini, che avrebbe voluto passare la Pasqua a Londra, è rimasto a Trigoria a cercare soluzioni che consentano alla Roma di chiudere il campionato in maniera dignitosa.

Ma è evidente che il pensiero corra anche alla prossima stagione. «Abbiamo sopravvalutato la rosa dal punto di vista della personalità» ha detto Baldini durante le interviste di sabato. E questa è un’indicazione importante per il mercato che verrà: la Roma cerca non solo giocatori di qualità, ma anche gente capace di scuotere il gruppo nei momenti di imbarazzo, di prendere l’iniziativa per rassicurare gli altri. Servono uomini più tosti di Kjaer, Josè Angel, Bojan, Lamela, considerati troppo “educati” per sostenere la squadra quando il baratro dista pochi passi. In pratica, è quanto i vecchi dello spogliatoio hanno rimproverato ai giovani dopo la terribile partita di sabato.

COMPATTEZZA - Nessuno invece mette in discussione Luis Enrique. «Semmai discutiamo noi stessi» garantiscono a Trigoria, convinti che l’allenatore non abbia colpe specifiche nell’anno zero della nuova società. I vertici della Roma hanno anzi la ragionevole certezza che con un organico più competitivo, il calcio alla catalana consentirà alla società di crescere molto rapidamente.

FIDUCIA - E se la Roma continua a concedere credito illimitato a Luis Enrique, Luis Enrique continua a trasmettere grande speranza per il futuro della Roma. «Non mollo, non mi dimetto» aveva detto a Via del Mare alla vigilia di Pasqua. E ai dirigenti ha trasmesso nelle ultime ore la carica di una persona scheggiata ma non travolta dagli eventi. Se la situazione non precipita nelle prossime sette partite, soprattutto a livello ambientale, Luis Enrique e la Roma andranno avanti insieme.