rassegna stampa

Lo scudetto, il sogno americano di Zeman

(Corriere dello Sport – R Maida) – Ha mantenuto la promessa, Zeman. In volo sull’Atlantico aveva assicurato che avrebbe calpestato i divieti americani sul tabacco e così ha fatto, alla fine del primo allenamento della Roma al...

Redazione

(Corriere dello Sport - R Maida) - Ha mantenuto la promessa, Zeman. In volo sull’Atlantico aveva assicurato che avrebbe calpestato i divieti americani sul tabacco e così ha fatto, alla fine del primo allenamento della Roma al Wrigley Field di Chicago.

I cartelli verdi No Smoking lo circondavano, Zeman gustava la sua sigaretta indifferente. E sorrideva, in attesa del pullman della squadra: «Qui non si può fumare da nessuna parte, nemmeno all’aperto...» . E allora ci si organizza.

VOGLIA - Proibizionismo a parte, Zeman è rimasto contagiato dall’atmosfera americana. Non aveva mai messo piede negli Stati Uniti, dopo poche ore ha cominciato ad apprezzarli. Ha anche impugnato una mazza da baseball, a un certo punto, per verificare che effetto facesse: «L’America è un grande Paese e ha i mezzi per trasferire la propria esperienza nel calcio. La Roma è stata acquistata da un gruppo statunitense e di questo posso pensare tutto il bene possibile. Mi auguro che il movimento possa crescere anche qui. I segnali sono positivi: basta guardare i miglioramenti della nazionale Usa» . Per l’immagine della società il debutto di oggi nella tournée ha un peso consistente: «Spero che il viaggio possa servire anche a noi. Sono soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto finora ma siamo soltanto a metà della preparazione. Di sicuro, vogliamo evitare brutte figure anche nelle amichevoli: contro lo Zaglebie Lubino (allenato da un altro ceco, Hapal, ndi) metterò la migliore formazione, senza pensare alla partita di mercoledì contro il Liverpool» .

OTTIMISMO - In prospettiva, Zeman vede una Roma competitiva. Ai massimi livelli. Un giornalista italo-americano gli chiede urlando: «Roma può vincere scudetto?» . Lui si ferma, lo guarda divertito e poi risponde sicuro: «Sì, sì. Si può» . L’avesse detto al microfono due giorni prima, all’Olimpico, sarebbe venuto giù lo stadio. Evidentemente Zeman sta cominciando ad alzare il grado di ottimismo. Magari è stato il primo allenamento di Castan e Tachtsidis a metterlo di buon umore: «In realtà non li ho ancora visti bene, hanno fatto solo qualche corsa... Però mi pare che siano in condizione. Tachtsidis si è allenato per conto suo, Castan ha giocato pochi giorni fa la finale di Coppa Libertadores» . Eppure Zeman sa che la Roma deve ancora fare qualche acquisto di qualità per lottare per i primi posti: «Numericamente siamo ancora tanti. Il punto non è sapere quanti rinforzi siano necessari ma quali giocatori possano permetterci di migliorare. Stiamo lavorando con la società, ci sono delle idee, vedremo» .

IL GRUPPO - Dal futuro al presente. Con i giocatori che allena tutti i giorni ha già stabilito un buon feeling, nonostante la fatica che impone alla squadra. «I ragazzi non erano abituati a un certo tipo di lavoro e soffrono. Ma credo che nello sport un po’ di sofferenza sia sana. Adesso il nostro problema è il fuso orario: sono andati tutti a letto presto dopo il viaggio, erano stanchissimi, e si sono svegliati nel cuore della notte. Ecco perché non li ho fatti allenare il primo giorno. Avrei rischiato degli infortuni» . Soprattutto per Dodò, che non è pronto e ieri ha fatto un altro allenamento differenziato: «Su Dòdò aspetto il via libera dei medici» . Che evidentemente ancora non c’è.