(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) - La comunicazione ai dirigenti era arrivata nel dì di festa:
rassegna stampa
«Me ne vado grazie a tutti»
(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) – La comunicazione ai dirigenti era arrivata nel dì di festa:
il 25 aprile, dopo la sconfitta interna contro la Fiorentina (1-2), Luis Enrique aveva manifestato l’intenzione di andarsene e non rispettare la scadenza del contratto che lo vedrebbe legato alla Roma per un’altra stagione. Da quel momento, sia Baldini che Sabatini hanno provato a far cambiare idea al tecnico spagnolo, convinti che con un mercato mirato e un anno di esperienza sulle spalle nella prossima stagione la Roma avrebbe potuto fare molto di più. […]
SALUTO - Ieri a Trigoria, a fine allenamento, i giocatori stavano uscendo dal campo. Luis Enrique però, rimasto favorevolmente impressionato dalla festa di mercoledì, quella a base di porchetta (comprata per l’occasione dal padre di Totti) e pizza, successiva al suo compleanno, li ha fermati e richiamati. Tutti: giocatori, collaboratori, dottori, accompagnatori. L’asturiano si è seduto su un pallone di fronte al gruppo e ha cominciato a parlare: «Vado via - le prime parole pronunciate con gli occhi lucidi - non me la sento di andare avanti, non riesco più a dare il cento per cento e per essere l’allenatore della Roma bisogna essere al top. Invece sono stanco, stressato. Per me andare via è una sconfitta ma non sono riuscito a trasmettere quello che volevo, a mettere sul campo le idee del mio calcio. Ringrazio tutti, voi siete dei ragazzi fantastici, persone meravigliose. Grazie a quelli che hanno giocato di più, per l’impegno profuso. Mi scuso invece con coloro che sono stati utilizzati di meno, ma ho scelto sempre per fare il bene della Roma, anche quando le mie decisioni sono sembrate poco chiare. Ma voi continuate a seguire questa grande società, diventerete una squadra fortissima» .
COMMOZIONE - Il gruppo ha seguito, in silenzio, per un quarto d’ora. La scena è stata osservata da Baldini e Sabatini, sistemati su una delle terazze di Trigoria. I due dirigenti erano stati informati dal tecnico della scelta di fare il discorso alla squadra. E mentre il motivatore Llorente riprendeva tutto con la telecamera del cellulare, anche qualche giocatore si è commosso. Sintomo evidente che la squadra era comunque legata alla sua guida. Non è bastato però, l’appoggio dei giocatori. Come non è bastato quello della società e di parte della tifoseria. Luis Enrique, anche per motivi familiari (la moglie e i figli non si sono ambientati nella Capitale), ha deciso di lasciare la Roma. Giorni fa ha disdetto l’affitto della casa all’Olgiata. La stessa cosa ha fatto poi il suo secondo, Moreno, con l’abitazione dell’Eur. I segnali insomma, da giorni, erano chiari. Lasciando il campo, i giocatori erano visibilmente segnati. Totti ha parlato di «una brava persona» , riferendosi al suo ormai ex allenatore. Dopo 337 giorni giallorossi quindi, Luis Enrique non ha badato neanche allo striscione che fuori dal “Bernardini” recitava «tieni duro, è qui il tuo futuro» . […]
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