(Corriere dello Sport - R.Maida) Aspettando la notte che sposta i giudizi, si scrolla di dosso due etichette che lo infastidiscono. «Non sono integralista, è una brutta parola.
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«La mia Roma batterà la Juve»
(Corriere dello Sport – R.Maida) Aspettando la notte che sposta i giudizi, si scrolla di dosso due etichette che lo infastidiscono. «Non sono integralista, è una brutta parola.
Credo solo nelle mie idee» . E poi: «Non sono presuntuoso se dico che non firmo per il pareggio» . Per una volta, forse la prima volta, Luis Enrique prova a spiegare la sua mentalità aprendo al pubblico il suo lato umano. Lo fa alla vigilia di Juventus-Roma, per trasmettere sicurezza alla squadra: «Non firmo per il pareggio perché un punto non stravolge la classifica. I pareggi servono negli scontri diretti, non in partite come queste. E allora preferisco giocare sempre per vincere, rischiare tutto per vincere. Non è un caso che la Roma abbia pareggiato solo cinque partite» . E ne ha perse addirittura dodici, a differenza della Juve che è imbattuta ( «Mi sorprende che non abbiano mai perso, anche se conosco le loro straordinarie qualità» ). Se la Roma avesse pareggiato le partite che ha perso, sarebbe in corsa per lo scudetto.
FIDUCIA - Invece il distacco è di 18 punti, quanti ne restano in palio da qui alla fine. Eppure Luis Enrique è convinto di poter sovvertire ogni pronostico: «La classifica parla chiaro. C’è differenza tra noi e loro. Non so quanta, ma c’è. Ma in una partita è tutto aperto. Non abbiamo paura. Anzi. Affrontare la Juventus che non ha mai perso è uno stimolo grandissimo per qualsiasi giocatore. Sarebbe un’allegria immensa tornare a casa con una vittoria» . Perché la Roma è così lontana dal vertice? «Non siamo stati regolari, abbiamo commesso tanti errori. Ma soltanto il Milan è stato superiore a noi nelle partite che abbiamo giocato» . Accompagna questo concetto con un esempio che, per quanto paradossale, aiuta a comprendere il suo modo di ragionare: «La Juventus è fortissima. Talmente forte che ci ha battuto 3-0 in Coppa Italia in una partita nella quale la Roma non era stata inferiore sul piano del gioco. Questo significa che dovremo essere compatti, convinti delle nostre possibilità, senza concedere nulla all’avversario. Altrimenti verremo puniti» .
ALL’ATTACCO - Come al solito, nasconde nella sua nuvola di pensieri la Roma che comincerà la partita allo Juventus Stadium: «Non dico ai giornalisti come giocherò. Capisco che il lavoro della stampa sia difficile ma è difficile anche il mio, credetemi. In ogni caso, faremo la nostra proposta anche contro la prima in classifica. Il nostro obiettivo deve essere rincorrere quella cosa rotonda che corre sul campo e tenerla il più possibile, cercando di fare un gol in più di loro» . Si sente confortato dopo la vittoria con l’Udinese: «Questo strano campionato, in cui abbiamo passato tanti momenti difficili, dimostra che la nostra mentalità è corretta. In fondo, soltanto quattro squadre sono davanti a noi nella classifica. Poi è chiaro, dobbiamo migliorare per avvicinarci alle squadre più forti: oggi, non essendo continui nelle prestazioni, non siamo al livello di Milan e Juventus» .
ACCETTAZIONE - Preferisce restare fuori dalle polemiche sul calendario e sullo spostamento delle partite: «Non mi interessa pensare a come sarebbe stato giocare oggi con la Fiorentina. Adesso le cose stanno così e siamo tutti molto dispiaciuti, commossi per quello che è successo a Morosini, un ragazzo così giovane che ha perso la vita in campo. Di sicuro, dovremo farci trovare pronti perché avremo tante partite ravvicinate. Stiamo lottando per un posto in Europa, sarà importante sfruttare tutta la rosa»
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