(Corriere dello Sport - R.Maida) Il presagio era arrivato da Taddei, in versione Cassandra, tra il primo e il secondo tempo: «Abbiamo concesso troppo al Milan, dobbiamo stare più concentrati» .
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«Battuti solo da Ibrahimovic»
(Corriere dello Sport – R.Maida) Il presagio era arrivato da Taddei, in versione Cassandra, tra il primo e il secondo tempo: «Abbiamo concesso troppo al Milan, dobbiamo stare più concentrati» .
Al riposo, la Roma era in vantaggio senza meritarlo. Alla fine, schienata da Ibrahimovic, torna a casa senza niente. Troppi errori, poco calcio catalano contro un avversario pieno di riserve e di pensieri barcelonisti . E adesso, mentre San Siro festeggia uno scatto importante verso lo scudetto, alla Champions League della Roma possono credere soltanto gli appassionati di calcolo delle probabilità. Eppure, Luis Enrique applaude i suoi: «La squadra ha fatto un ottimo lavoro, si è comportata bene ed è andata vicina a un risultato di prestigio contro un grande avversario» .
DIFESA - Dal suo punto di vista, c’è ancora differenza tra Milan e Roma per poter recriminare dopo l’undicesima sconfitta in campionato: «Loro sono i campioni d’Italia e la capolista della serie A. In più, davanti hanno uno dei migliori centravanti del mondo. La partita è stata decisa dagli episodi, quando è uscito fuori un campione come Ibrahimovic. Sicuramente sui dettagli dobbiamo crescere ma per il resto abbiamo fatto il nostro dovere. E rispetto all’andata, siamo più vicini al Milan. Quindi sono ottimista per le prossime nove giornate» . Se le partite finissero all’intervallo, la Roma sarebbe in testa alla classifica con tre punti in più del Milan. Perché? «E’ una statistica che non conta, perché le partite durano novanta minuti. Nel primo tempo, anzi, non siamo riusciti a tenere il possesso della palla ed eravamo spesso lontani dalla porta avversaria. Abbiamo espresso il nostro calcio migliore proprio nella ripresa, incassando il pareggio nel momento in cui giocavamo bene. Magari non siamo stati cattivi sotto porta, ma dall’altra parte c’era il Milan» .
SBAGLI - Tra i dettagli che sono costati cari, c’è l’errore di Kjaer che ha mandato in porta Ibrahimovic. Luis Enrique risponde senza rispondere: «I centrali sono stati bravissimi. Ibrahimovic è difficilissimo da marcare. Magari non siamo stati precisi nell’occasione del 2-1. Ma il gol nasce da un lancio lungo in cui eravamo noi a comandare il gioco. Sono situazioni che nel calcio capitano» . Il capo difende anche Totti, che ha sbagliato l’occasione del raddoppio provando un cucchiaio che in quella stessa porta gli era riuscito contro l’Inter anni fa: «Non considero Francesco un peso, altrimenti non lo farei giocare. Io al suo posto non avrei fatto quella scelta, perché mi sarei rotto la rotula... Ma scherzi a parte, in molti non erano al cento per cento. Non è stato solo un problema di Totti. Semmai come allenatore sono contento perché avevo una panchina ricca: significa che la squadra sta diventando forte» . Nella panchina ricca ha mandato Pjanic, preferendogli Marquinho: «E’ stata una scelta tecnica. Voglio che nessuno senta di avere il posto sicuro e mi piacerebbe poter contare su diciotto titolari» .
TRASGRESSIONE - Nel finale, sull’1-1, ha sostituito Gago con Lamela, finendo con tre punte e due trequartisti. E ha perso: «Volevo vincere la partita e per me era l’opzione giusta. Rifarei questo cambio.Tanto più che Gago era stanchissimo dopo una partita di grande livello» . E’ stato un cambio talmente offensivo che sarà stato apprezzato a Barcellona, dove Guardiola ha detto di voler chiedere consigli a Luis Enrique. Luis Enrique sorride dietro alla barba incolta: «Casomai dovrei chiedere io consigli a lui, che conosce il Milan meglio di me. Comunque credo che il Milan possa eliminare il Barcellona. E’ una sfida equilibrata»
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