rassegna stampa

L’assessore Caudo “Vogliamo uno stadio per tutti”

Ieri il Comune ha avviato la valutazione del progetto, da completare entro la fine di agosto. C’era lo sciopero dei dipendenti, ma il calcio d’inizio è stato dato ugualmente.

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L'oste non dirà mai che il vino è cattivo ma le parole di Gaetano Papalia coincidono con quanto contenevano i primi accordi per la cessione del terreno di Tor di Valle. Papalia è l’amministratore unico della Sais, la società che ha ceduto l’area dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma alla Eurnova di Luca Parnasi. Per un prezzo a quanto si sa congruo: 42 milioni. Ma il tribunale ha ugualmente decretato il fallimento della medesima Sais e adesso il passaggio di proprietà del terreno potrebbe essere annullato, con tutte le conseguenze immaginabili sul progetto.

Papalia la pensa diversamente e lo ha detto a Rete Sport: «I tifosi possono stare tranquilli. Intanto abbiamo presenteremo ricorso contro il fallimento. Inoltre il prezzo pattuito per Tor di Valle copre ampiamente tutti i debiti. Non c’è una situazione di insolvenza. Il buon senso prevarrà e il cammino avviato da Luca Parnasi non sarà interrotto» .

Naturalmente esiste quantomeno un problema di tempi.

Intanto l’Avvocatura ha buttato giù una lettera da inviare a Parnasi per capire le implicazioni di quello che sta succedendo. Poi è stato individuato lo spazio nel quale mettere a disposizione di tutti i cittadini il progetto pronto a diventare cantiere, nei locali del Dipartimento del Patrimonio, in Piazza Giovanni da Verrazzano, «in maniera - ha detto l’assessore all’urbanistica Giovanni Caudo - che il progetto venga condiviso non solo dagli appassionati sportivi» .

Il resto è stata analisi essenzialmente amministrativa, per verificare che sia applicabile la legge sugli stadi - nessuna ragione di pensare il contrario - e definire la tempistica, per approfondire i rapporti tra la società che costruirà lo stadio e l’As Roma e stabilire la data della nuova riunione. Che sarà mercoledì prossimo