rassegna stampa

Lamela stop. Tre giornate

(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) – La Roma, nell’intraprendere il nuovo percorso, ha puntato soprattutto su un punto: il codice etico. Nulla di particolare, in realtà.

Redazione

(Corriere dello Sport - A.Ghiacci) -La Roma, nell’intraprendere il nuovo percorso, ha puntato soprattutto su un punto: il codice etico. Nulla di particolare, in realtà.

Semplicemente una linea di comportamento che tutti i tesserati devono tenere per non “sporcare” l’immagine della società. Praticamente quello che è accaduto alla nazionale italiana con l’avvento di Cesare Prandelli come commissario tecnico. Soltanto che a questo punto, qualcosa in casa-Roma rischia di andare storto. Perché lo sputo di Lamela nei confronti di Lichsteiner è soltanto l’ultimo di una serie di episodi che va in tutt’altra direzione rispetto a quella che la nuova dirigenza aveva in mente. Crisi di nervi? Difficile dare una risposta ora. Ma certo è che gli umori della comitiva giallorossa, dopo l’ennesima pesante sconfitta arrivata domenica sera in casa della Juventus, sono agitati.

OUT - Ieri il giudice sportivo, dopo aver visionato le immagini, ha squalificato Lamela per tre giornate. E la Roma, dopo aver condannato il gesto nei minuti successivi alla partita con la Juve, ha comunicato che non presenterà alcun ricorso. Luis Enrique aveva parlato di «due comportamenti bruttissimi, quallo di Lamela e quello di Lichtsteiner» . Entrambi brutti, vero. Ma più grave quello del giallorosso, con cui la Roma ha parlato. Tanto è vero che nel comunicato del club si legge che «Lamela si scusa con i suoi tifosi, con i compagni di squadra, con l'allenatore e con l’avversario per l'increscioso episodio» . Inoltre, proprio in virtù del codice etico, per Lamela è pronta una pesante multa. Domani, contro la Fiorentina, la Roma, oltre a Lamela (che salterà anche le gare con Napoli e Chievo) dovrà rinunciare anche a Stekelenburg, incappato nel secondo rosso stagionale e segnalato contrariato non solo per l’espulsione, ma anche per i continui assalti avversari che è costretto a subire: avversari che spesso e volentieri gli arrivano di fronte indisturbati. (...)

PAROLE - Non bastasse il caso-Lamela, ci si è messo anche Osvaldo. Che dopo la partita è andato controcorrente rispetto alla linea che la Roma aveva scelto: non si parla degli arbitri. L’italoargentino ha parlato, eccome, della direzione di Bergonzi. Lo ha fatto in termini pesanti, a rischio deferimento. La Roma però, in questo caso ha puntato su un altro aspetto: il diritto di parola non è negato a nessuno e la dirigenza vorrebbe che la linea, più che imposta, fosse condivisa dai componenti del gruppo. Ecco perché Osvaldo, stavolta, «visto che ha espresso un’opinione personale» come fanno sapere da Trigoria, non va incontro a nessuna sanzione interna. E così non sarà escluso come fu dopo la lite e il colpo proibito a Lamela in quel di Udine, e non rischia di essere preso di mira da Prandelli che gli negò la nazionale dopo l’espulsione di Bergamo per fallo di reazione su Cigarini. Con tutto questo e tanto altro stanno facendo i conti in queste ore a Trigoria. Codice etico e le «poche regole ma chiare e uguali per tutti» di cui ha parlato spesso Luis Enrique, «quelle necessarie per gestire un gruppo» . (...)