(Corriere dello Sport-A.Ghiacci)Una nottata difficile, che nessuno si sarebbe mai aspettato. La Roma l’ha vissuta con diversi stati d’animo: prima con apprensione, in maniera indaffarata, poi con incredulità, alla fine con un gusto amaro in bocca, tra delusione e senso di impotenza. Qui non si parla del ricorso contro il Cagliari per la partita che non si è disputata, ma delle ore che hanno accompagnato la Roma dalla decisione del Prefetto al rientro nella Capitale. I momenti più difficili, insomma, quando si stava vivendo una vigilia come altre mille volte e invece in piena notte è arrivata la comunicazione. Ma i dirigenti giallorossi, nella notte tra sabato e ieri, erano in fibrillazione già da ore, perché sapevano che era in corso la riunione che avrebbe potuto cambiare il copione della domenica. Non si gioca. E allora via a un rientro che è stato all’insegna dei disagi perché non organizzato. Ieri poi, anche la proprietà americana ha chiesto spiegazioni a Baldini su cosa fosse accaduto: Pallotta e soci non si capacitavano.
rassegna stampa
La strana domenica tra lo stupore della squadra e i disagi per il rientro
(Corriere dello Sport-A.Ghiacci) Una nottata difficile, che nessuno si sarebbe mai aspettato. La Roma l’ha vissuta con diversi stati d’animo:
RISVEGLIO - I giocatori giallorossi, o comunque gran parte di questi, sabato notte erano già chiusi nelle proprie stanze, per riposare prima dell’impegno del pomeriggio di ieri. Non sapevano. All’una e mezza di notte, quando è arrivata la telefonata dalla Prefettura al direttore generale Franco Baldini, di solito si dorme. La sveglia però, è arrivata prima del previsto. Molto presto, intorno alle sei, i telefoni delle varie camere sono cominciati a squillare: è arrivato l’avviso che non si sarebbe disputata alcuna partita e che, anzi, si sarebbe tornati tutti a Roma. La squadra era ferma alla sera di sabato, alla ricerca della concentrazione che serviva dopo il ko interno con il Bologna. (...) Pochi minuti prima del comunicato ufficiale della Prefettura, sul web, in una pagina dei social network più in voga, era apparso il messaggio di Erik Lamela. L’argentino parlava del clima che si respirava nel gruppo: «Siamo concentrati, dobbiamo vincere assolutamente. Daje Roma» . Un messaggio che potrà andare bene per dopodomani sera, quando nel turno infasettimanale, all’Olimpico con la Sampdoria, la Roma tornerà in campo.
RIENTRO - Nel frattempo, ieri mattina, la comitiva giallorossa è tornata a Roma. E’ stato Zeman a dire che era meglio partire subito, alle 9. L’altra soluzione sarebbe stata quella delle 3 di pomeriggio. Meglio non sprecare la giornata. E infatti alla fine il tecnico ha concesso la domenica libera a tutti. Come poi ha spiegato Baldini, la parte più difficile è stata quella della spiegazione da fornire ad alcuni dei nuovi stranieri. Ragazzi che non capivano: perché non si gioca? Il più incredulo è sembrato Castan, che anche per via della lingua non riusciva a capire cosa stesse accadendo. Di mattina presto tutti in piedi e tutti pronti a partire. Il dg Baldini ha spiegato al difensore brasiliano cosa stava accadendo. Anche Castan, più tardi, ha detto la sua via internet: «Mi godo la domenica con la famiglia...» .
VIAGGI - La Roma, presa alla sprovvista, ha organizzato il rientro in fretta e furia. Non è stato affatto facile, e infatti i viaggi di rientro sono stati diversi. Anche il materiale tecnico non è stato imbarcato immediatamente: alcuni componenti dello staff hanno aspettato il volo successivo, non c’era subito spazio per tutti e per tutto. Alla fine, da metà mattinata, la Roma ha avuto una domenica di libertà che non era stata programmata. Ma le sensazioni generali non erano quelle da domenica libera.
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