Un bel pomeriggio quello che ieri alcuni giocatori della Roma hanno regalato a bambini ricoverati all'ospedale romano Policlinico A.Gemelli. Balzaretti, De Sanctis e Florenzi, infatti, hanno portato un sorriso tra le corsie dei reparti. Insieme a loro è intervenuto in soccorso il comico Antonio Giuliani: «Certo che vinceranno lo scudetto. E’ sicuro». Detto in mezzo a una barzelletta e l’altra, sperando che non passasse per una gag. Tanto tutti si divertivano già abbastanza grazie agli interventi degli intrattenitori di Sale in Zucca, una delle onlus e associazioni che hanno partecipato alla seconda edizione di “Natale al Gemelli”. Iniziativa promossa dal responsabile delle relazioni esterne dell’ospedale, il dottor Giorgio Meneschincheri.
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La promessa ai bambini “Vinceremo”
Un bel pomeriggio quello che ieri alcuni giocatori della Roma hanno regalato a bambini ricoverati all’ospedale romano Policlinico A.Gemelli.
Altri sono passati sul palco: Licia Colò, il fuoriclasse del tennis di una volta Nicola Pietrangeli (che per il tennis di adesso è stato sfidato dai giocatori della Roma, confronti da disputarsi in altre sedi il più possibile segrete), attori e presentatori, Sebastiano Somma, Myriam Fecchi, Veronica Maya, Fabio Frizzi, Tullio Solenghi. Ma, ammettiamolo, nessuno ha riscosso il successo di De Sanctis, Balzaretti e Florenzi.
Non si mente davanti ai bambini e così Balzaretti ha confessato di avere avuto fortuna e gli occhi chiusi quando ha calciato il pallone del gol contro la Lazio, Florenzi di non sperare di diventare capitano della Roma perché «di capitano ce n’è uno ed è immortale», De Sanctis di avere «un contratto corto, così se non paro possono mandarmi via. Anche se non capita quasi mai che non pari». Alla quale botta di orgoglio Balzaretti ha replicato: «Ovvio, devi prendere un pallone a partita con una difesa come la nostra».
La Roma, che con il Policlinico Gemelli tiene un rapporto di solida amicizia, ha mandato doni: piccoli palloni di cuoio con lo stemma, astucci, foto autografate. I giocatori li hanno portati ai bambini dei reparti di oncologia pediatrica, neurologia e neuropsichiatria infantile, pediatria. Hanno incontrato, oltre a quelli della scuola elementare, oltre cento bambini ammalati. Nessuno è rimasto a mani vuote. I reparti pediatrici del Gemelli non sono solitari e cupi. Niente effetto sotterraneo, lì. I disegni colorati, gli assistenti con le divise imbrattate di tinte di scena, anche i sorrisi dei medici aiutano chi sta male e chi rischia di disperarcisi su.
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