Tutto scorre nel gioco di Garcia e i ruoli sono come verdure nel brodo: ciascuna contribuisce alla riuscita del piatto e hanno tutte lo stesso sapore.
rassegna stampa roma
La notte insonne di Garcia
Tutto scorre nel gioco di Garcia e i ruoli sono come verdure nel brodo: ciascuna contribuisce alla riuscita del piatto e hanno tutte lo stesso sapore.
Tanto vale sia in partita sia negli allenamenti, che per il tecnico sono una liofilizzazione della gara, tempo contratto in cui provare velocemente quel che poi si suona a lungo durante i concerti.Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, in questa settimana che ha faticosamente preceduto la partita di oggi con il Sassuolo e seguito il primo pareggio della luccicante stagione della Roma, Garcia ha miscelato in ogni modo possibile attaccanti e centrocampisti, alla ricerca della ricetta ideale da servire a tavola nel primo pomeriggio di oggi, qualcosa di magico che addormenti i fervori dei guerrieri avversari, qualcosa di esplosivo che apra una breccia nella difesa emiliana.
Improvvisamente agli ingredienti il francese ha aggiunto anche Gervinho, scomparso per l’intero periodo e riapparso ieri solo per correre libero da impegni con il pallone. L’ivoriano non sarà degli undici di partenza e probabilmente neppure di quelli di fine partita, però Garcia avrà comunque una lunga serie di varianti dalle quali pescare lo schieramento delle tre punte. Quel che a occhio e a orecchio dovrebbe fare anche oggi: come a Torino, Bradley in mediana e Pjanic spostato in avanti; poi Florenzi e Ljajic, restituito al messianico compito di aggiustarsi alla Totti.
Di solito il sergente non ama complicare le faccende semplici e modificare il Dna di una squadra perfettamente adattata all’ambiente in cui vive è in effetti una complicazione. D’altra parte la formazione di cui parliamo è la medesima degli ultimi venti minuti a Torino e quel frammento dell’interpretazione romanista ha goduto di un vasto successo di critica e di pubblico.Ma Garcia ha anche ammesso che avrebbe aspettato la mattinata di oggi per disegnare la formazione, riflettendo su molti aspetti del problema non ultimo le condizioni di Gervinho. Restano molte diverse possibilità. La più ovvia, ma pure la meno attesa, consiste nell’invertire i destini di Borriello e Ljajic: il primo in campo, il secondo pronto a intervenire.
A parer nostro il vero dubbio in omaggio al quale Garcia sta accorciando le notti è l’opportunità di avanzare Pjanic o meno. In questo caso l’assenza contemporanea di Totti e Gervinho abbatte le opportunità. Ma neppure tanto. Il tridente robusto composto da Florenzi, Borriello e Ljajic non sarebbe l’unica scelta plausibile.Sempre in nome della necessità di non infilarsi in un vicolo senza uscita per mancanza di alternative, Garcia può pensare e ha pensato di cominciare con Marquinho al posto dello stesso Ljajic oppure di Florenzi con Ljajic trascinato da un capo all’altro del campo, da sinistra a destra. O addirittura decidere che Marquinho sta bene dove sta meglio, sulla fascia sinistra, mentre Ljajic come ripetuto più volte può arrangiarsi come falso nove: da lì tira in porta, distribuisce, apre spazi, inventa. Quando ha voglia, e sembra averne parecchia.L’allenatore che si considera anche un attore ha recitato le lodi di Gianluca Caprari, ventenne di scuola giallorossa che lo scorso anno a Pescara ha mostrato doti da Serie A. Sarebbe l’uovo di Colombo e le uova come si sa danno aroma a qualsiasi zuppa.
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