L’autore è Dan Meis,53enne architetto statunitense specializzato nella progettazione di impianti sportivi. Belli in generale, molto avanzati e concettualmente divertenti in molti casi.
rassegna stampa
La Curva Sud è una muraglia
L’autore è Dan Meis,53enne architetto statunitense specializzato nella progettazione di impianti sportivi. Belli in generale, molto avanzati e concettualmente divertenti in molti casi.
Massimiliano Fuksas, a sua volta architetto celebre, ha definito lo stadio all’americana bruttissimo e di cattivo gusto. A Meis hanno chiesto: forse Fuksas è invidioso? Lo statunitense ha mantenuto dritto l’aplomb: «Qualsiasi architetto sarebbe invidioso di chi viene chiamato a disegnare un impianto come questo. E poi, brutto, bello... Ognuno ha diritto alle sue opinioni».
«Prenderemo la roccia per la struttura decorativa esterna dalle stesse cave sfruttate per la costruzione del Colosseo», e già questo è un bell’inizio.
Da lì, come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport di elaborazione in elaborazione,di alleggerimento in alleggerimento è arrivato alla struttura definitiva, d’acciaio e vetro e teflon, nelle intenzioni ecologica e pulita, rialzata di 13 metri sul livello del terreno, «perché in questo modo dall’interno attraverso le vetrate si avrà una vista meravigliosa del Tevere».
La Curva Sud, da 14.000 spettatori, sarà separata dal resto: due interruzioni degli anelli la isoleranno per sottolinearne la centralità simbolica e anche per ricavare sotto di essa lo spazio per concerti e spettacoli. E sarà ripida, «molto intimidatoria», un macigno sul morale degli avversari.
In determinati settori in occasioni particolari e partite internazionali verranno aggiunti sedili temporanei così che la capienza di 52.500 arriverà facilmente a 60.000.
«La piazza - ricorda Meis - è un concetto basilare nella tradizione italiana».
L’anfiteatro è fatto di qualcosa che Meis chiama gradini spagnoli e in verità richiama la scalinata di Trinità dei Monti.
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