Si muove come una zanzara, poi parte all’attacco e non lo prendi più. Se ne sono accorti Castan e Romagnoli, che se lo sono trovato davanti nella partitella di rifinitura prima dell’amichevole con il Liverpool. Juan Manuel Iturbe pungeva da tutte le parti e in una manciata di minuti ha mandato in porta tre compagni.
rassegna stampa
Iturbe, una stella che brilla
Iturbe ed Uçan insieme in stanza così da essere costretti ad imparare l'italiano per comunicare.
Compatto ma meno rotondo di quanto foto e immagini non rivelino, si lascia spesso guidare dall’istinto. Palla al piede, oppure in profondità, ha le capacità di infrangere qualsiasi barriera: visiva, sonora, mentale. Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, quando gioca, non ha paura di esprimersi. Però è persino timido. Partecipa alle gag dei compagni solo se viene coinvolto. E’ stato Totti, ad esempio, a convocarlo per scattare una foto ricordo che i giocatori si sono scambiati su Whatsapp. Invece Florenzi, che timido non è, una volta lo ha abbracciato e gli ha detto: «Quest’anno ce devi fa’ vince’» .
Per facilitare l’inserimento suo e di un altro giovane talento, Salih Uçan, la Roma ha studiato un’alchimia: metterli in camera insieme. «Una stanza piuttosto costosa, visti i prezzi dei cartellini» scherzano i dirigenti. Come comunicano un argentino di origine paraguayana e un turco appena sbarcato da Istanbul? Non comunicano, appunto, ma per sopravvivere dovranno imparare in fretta l’italiano. Iturbe già lo capisce bene e lo parla abbastanza, dopo la stagione al Verona che lo ha reso famoso e desiderato in serie A. Uçan invece per adesso si fa intendere a gesti e ha studiato le parole-chiave degli allenamenti: corri, uomo, vai.
© RIPRODUZIONE RISERVATA