rassegna stampa

Il sorpasso di Destro

(Corriere dello Sport – S.Di Segni) – Coltiva ambizioni mostruosamente proibite alla maggior parte dei suoi coetanei,

Redazione

(Corriere dello Sport - S.Di Segni) - Coltiva ambizioni mostruosamente proibite alla maggior parte dei suoi coetanei, protegge l’estro dietro a un velo di sobrietà, l’irriverenza preferisce sguinzagliarla sul campo: fuori è un ragazzo per bene, Mattia Destro. Il primo gol in Nazionale contro Malta non gli ha gonfiato il petto, al più lo ha scaraventato nel cuore del bambino che è stato: «Da piccoli tutti sognano l’esordio e una rete in azzurro» . Che ci riesca uno su un milione non può essere un dettaglio[...]

L’APPUNTAMENTO - Domenica ha in programma un altro meeting con il destino, la prima ufficiale di fronte al pubblico dell’Olimpico: c’è il Bologna e non c’è l’amico Osvaldo, perché squalificato. La Roma ha bisogno dei suoi gol: se una smorfia non vale una promessa, la calma che profonde è un intrigante preambolo. I brividi, poi, non mancheranno: «Sarà una grandissima emozione con tutti quei tifosi allo stadio» , confida Destro. La gente romanista aspetta il primo exploit nella Capitale della nuova era zemaniana, per Mattia il boemo è la strada che porta al successo: «E’ un allenatore di poche parole, ma quando parla si fa sentire. Stiamo cercando di seguirlo il più possibile, speriamo di fare una grande annata» .

SENSAZIONI - Concetti semplici, talvolta inflazionati come il «progetto» , l’attaccante annusa le premesse ma non vuole far rumore: «Non fissiamo obiettivi, però per il lavoro che stiamo facendo e per la voglia che abbiamo spero di riuscire a raggiungere con la squadra obiettivi importanti» . Ha una parola per Totti, «un esempio quotidiano» , una per De Rossi «una persona umile a disposizione dei più giovani» .[...]

IL PRIMO PENSIERO - Non si concede strappi, questo si è capito. Ma in una piazza che vive di passioni, la precisazione sulle vicissitudini estive può essere utile a stringere il legame con il popolo giallorosso: Mr Destro, con la Juve e l’Inter alle calcagna, perché ha scelto la Roma? Se rispondi dopo un paio di mesi dalla presentazione ufficiale, magari ci scappa un’altra verità: «E’ stato una scelta che avevo in mente da tanto tempo, l’occasione è arrivata in un momento in cui avevo fattto bene, ci ho pensato un po’ ma ero convinto di venire qui» . Poco importa, allora, se i bianconeri «sono la squadra da battere, la favorita per la vittoria del campionato» . Non è retorica. Semmai il punto di partenza di un desiderio recondito: quello di rovesciare le cose. Ma guai ad ammetterlo.