(Corriere dello Sport - A. Ghiacci) - Se ne è cominciato a parlare da quando si è saputo che Zeman sarebbe stato di nuovo l’allenatore della Roma: ma Totti tornerà a giocare a sinistra?
rassegna stampa
Il ruolo di Totti: da prima punta fa la differenza
(Corriere dello Sport – A. Ghiacci) – Se ne è cominciato a parlare da quando si è saputo che Zeman sarebbe stato di nuovo l’allenatore della Roma: ma Totti tornerà a giocare a sinistra?
Difficile, la prima diffusa impressione. Poi però ecco che alla prima amichevole il tecnico boemo ha riproposto la soluzione che permise a Totti, durante il biennio 1997-1999, di trasformarsi da giovane promessa in campione affermato. Osvaldo centravanti, il numero dieci largo a sinistra, anche se spesso i due si sono scambiati di ruolo. «Se sarà supportato dalla condizione fisica e non avrà problemi, potrà giocare in entrambe le posizioni» , ci aveva detto Karel Zeman, il figlio di Zdenek. Oggi però, dopo la conferenza dello stesso Totti, la convinzione è ancora più netta: «Da esterno è dura, non ho le caratteristiche per fare i continui inserimenti e tagli che chiede Zeman. Anche se poi mi posso disimpegnare bene anche lì» .(...)
Totti sta bene, è ancora integro fisicamente, nonostante i tanti infortuni patiti in carriera. Da attaccante centrale può dare ancora tanto, sia in termini di gioco che in termini di gol. Quanto al gioco, può fare l’attaccante centrale come solo lui sa fare: centravanti atipico, di manovra, quasi un regista offensivo. In grado però di garantire un numero altissimo di reti, oro colato per la Roma e per i suoi record: il capitano giallorosso è a 215 reti in serie A, quinto marcatore di tutti i tempi del massimo campionato, e ha una voglia matta di scalare quante più posizioni possibili. «Il gioco di Zeman per noi attaccanti è meraviglioso, abbiamo la possibilità di divertirci, di arrivare in area avversaria con frequenza, si possono segnare 80-90 Luis Enrique lo aveva riproposto sulla trequarti. Io? Posso arrivare anche a 20, anche se sono vecchio» . Totti quindi, dopo la stagione sotto la guida di Luis Enrique, che aveva deciso di riportarlo sulla trequarti, è pronto a tornare nel ruolo che gli avevano disegnato prima Capello e poi, ancor di più, Spalletti.
In questi giorni il capitano romanista ha dimostrato di essere ancora in forma. Ieri, quando si è presentato in conferenza, ci ha fatto una grande impressione. E nel pomeriggio, durante le esercitazioni tattiche che conosce a memoria, ha incitato Bojan, compagno di reparto, invitandolo ad eseguire i giusti movimenti: «Guarda me» , gli ha urlato. Quelle stesse movenze tattiche, Totti le ha fatte sue, provandole e riprovandole per due anni, l’ultima volta tredici stagioni fa. Ma sono quelle che gli hanno permesso di ottenere i risultati che ha ottenuto di lì in poi, sia personali che di squadra.
Siamo convinti che al di là della questione tattica, grande importanza avrà il rapporto che lega Totti a Zeman e viceversa. Tra i due c’è stima reciproca, non hanno mai perso occasione, anche durante la lunga separazione, di esprimere giudizi positivi l’uno nei confronti dell’altro. Si vogliono bene, quasi come un padre e un figlio, si stanno simpatici. Quindi non ci sarò bisogno di grandi indicazioni, basterà spesso e volentieri anche un solo sguardo. Zeman punta molto su Totti per questa sua seconda avventura alla Roma. E Totti non mancherà di aiutarlo. Iniziando, molto probabilmente, dal ruolo di centravanti. (...)
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