rassegna stampa

I tridenti di Rudi e le metamorfosi di Eusebio

Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, la Parola chiave deve essere pazienza. Quella servita alla Roma per capire come attaccare il Sassuolo, senza sbattere sul muro della difesa a cinque, e quella servita agli emiliani...

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Come riporta l'edizione odierna de Il Corriere dello Sport, la Parola chiave deve essere pazienza. Quella servita alla Roma per capire come attaccare il Sassuolo, senza sbattere sul muro della difesa a cinque, e quella servita agli emiliani per restare in partita il più a lungo possibile per poi giocarsi il tutto per tutto.

Si era ragionato a lungo alla vigilia, si erano fatti calcoli e idee su come Garcia avrebbe sopperito all’assenza di Totti, magari ricorrendo a un falso centravanti. A questo tipo di soluzione, con Pjanic a fare il Totti, con Florenzi e Ljajic accanto, Garcia è approdato in corsa, una volta perso per infortunio anche Borriello. E su quel tridente ha continuato a mettere mano nella ripresa, ottenendo combinazioni sempre differenti per caratteristiche e potenzialità offensive: dentro Caprari per Pjanic, è toccato a Ljajic spostarsi al centro, restandoci anche quando Marquinho (il meno attaccante di tutti) ha rilevato Florenzi. Dai tridenti ai triangoli: le cose migliori, specie nel primo tempo, la Roma le ha fatte vedere quando ha alzato il ritmo, ha giocato più in velocità e in verticale, provando a sorprendere la difesa neroverde con fraseggi stretti appena fuori l’area. L’azione dell’1-0, non a caso, nasce con una triangolazione rapida tra Florenzi e Pjanic.

Dai tridenti di Rudi alle metamorfosi di Eusebio. Di Francesco ha cambiato faccia al suo Sassuolo in corsa e i fatti gli danno ragione. Il 3-5-2 di partenza prevedeva in realtà una difesa a cinque, con Gazzola e Longhi sempre bassi. Con tre cambi in un quarto d’ora, Di Francesco s’è messo a quattro in difesa, passando per il 4-3-3 prima di evolvere nel finale 4-2-4, con Farias largo a sinistra e Zaza a integrare il tandem iniziale Floro Flores-Berardi. Ha rischiato ma al momento decisivo ha avuto i suoi uomini gol tutti insieme in campo: Zaza ha fatto la torre, Floro Flores ha indotto Bradley all’errore, Berardi l’ha spedita dentro.