Holebas/Cholevas, nato in Germania, padre greco, madre uruguagia. Cresciuto calcisticamente nella terra natia, è arrivato tardi al calcio importante, percorrendo un tragitto tutto suo: se mai è esistito un personaggio per cui far valere il sintagma "oggetto misterioso", questo è il caso. Il Corriere dello sport, in un articolo dell'edizione odierna, cerca di fare un po' di luce.
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Holebas: “Totti mi ha urlato e io sono partito…”
La storia di Holebas /Cholevas, l'uomo dal sangue misto che ieri sera ha segnato un gol memorabile, e che ora la Roma chiama a risolvere la "crisi" della fascia sinistra.
Nemmeno sul campo, calcisticamente parlando, lo si era capito molto fino a questo momento: difendeva, faceva il suo compitino, e non si spingeva mai in attacco, non prendeva mai l'iniziativa. Dopodiché ieri, ad inizio ripresa, ha preso palla, ha superato Ranocchia e Campagnaro a tutta velocità e ha freddato Handanovic con un potente diagonale. "Totti mi ha urlato di avanzare e l'ho fatto", ha poi spiegato Holebas. Possibile che aspettasse solo l'autorizzazione del capotruppa per farsi avanti? Possibile anche immaginare che, nel momento in cui i compagni l'hanno sepolto di abbracci, abbia ripercorso la sua storia sportiva, per assaporare meglio il momento: il Corriere immagina così, e la ripercorre passo passo.
"Era ancora adoloscente - si legge - e aveva già un figlio da mantenere. Di tanto in tanto giocava ancora. Non si può rinunciare a tutto se stesso, neppure per espiare. Affondò i tacchetti nella coscia di un tale, Ewald Lienen. Uno che chiamavano Lenin in un periodo in cui a Occidente non era esattamente un complimento e che fondò il sindacato dei calciatori tedeschi. In quel colpo di suola micidiale, Lienen individuò un gesto rivoluzionario. Gli piacque la rabbia con il quale era stato portato e l’uomo abbastanza carico di rabbia da infliggerlo. Grazie a Lienen, Holebas tornò a essere calciatore professionista, giocò in Germania, raggiunse la patria del padre e divenne terzino sinistro specialista del’Olympiacos e della Nazionale greca. Passare alla Roma non gli è stato faticoso, all’inizio. Sapeva che lì avrebbe trovato Torosidis e anche Manolas, ingaggiato dal direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini pochi giorni prima".
Chissà ora che futuro lo attende nelle file giallorosse; dopo aver superato con qualche difficoltà (forse di troppo) la concorrenza con Ashley Cole, ora almeno fino a Gennaio la Roma avrà un gran bisogno di lui. Garcia gli dà grande fiducia: "José è fortissimo. Attaccare sulle fasce per noi è indispensabile. Di solito lo facciamo a destra. Holebas ha mostrato a tutti che possiamo farlo anche a sinistra". Vedremo quale piega, questo oggetto misterioso, riuscirà ancora a far prendere al suo destino.
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