(Corriere dello Sport-R.Boccardelli)A quale Zeman è piaciuta la Roma che ha battuto il Torino? Il boemo ha detto di essere soddisfatto di prestazione e, naturalmente, risultato. (...) Perchè a guardar bene, rivisitando situazioni e comportamenti, quella che ha battuto il Torino è stata una Roma zemaniana a metà. E se per l’integralista Zeman va bene, va bene anche per i giocatori e i tifosi. Come se fosse stato raggiunto un compromesso per il bene di tutti. Perchè Zeman o non Zeman, la Roma può schierare una formazione in grado comunque di vincere contro squadre come il Torino. E come Bologna, Udinese, Parma... Quanti punti gettati al vento!
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Ha vinto la scelta del compromesso
(Corriere dello Sport-R.Boccardelli) A quale Zeman è piaciuta la Roma che ha battuto il Torino? Il boemo ha detto di essere soddisfatto di prestazione e, naturalmente, risultato.
ZEMANIANA - Non che la squadra giallorossa abbia affrontato il Torino sovvertendo la filosofia del suo tecnico. Alcune cose ad esempio hanno funzionato forse anche meglio che in altre partite. Ad esempio la difesa alta e la tattica del fuorigioco. Guidato dal diciottenne Marquinhos, che detta i tempi come un veterano, il reparto arretrato è riuscito per l’intero arco dell’incontro, o quasi, ad accorciare verso i centrocampisti, salendo sempre a palla coperta e qualche volta rischiando anche a palla scoperta. Tanti i fuorigioco in cui sono caduti gli attaccanti granata. E in più una vicinanza ai centrocampisti che ha consentito a Bradley e compagni di avere sempre in pugno il pallino del gioco. Di molto zemaniano ci sono state anche le tambureggianti quanto imprecise discese di Balzaretti, in continua proiezione offensiva, purtroppo mal assistito da soluzioni tecniche quasi sempre sbagliate. (...)
NON ZEMANIANA - (...) E a un certo punto, soprattutto nel secondo tempo quando l’acido lattico ha iniziato ad annebbiare muscoli e idee, tutto è sembrato di vedere in campo tranne che una squadra allenata da Zeman. E’ la squadra che ha piegato il Torino. Come? Per esempio senza prendersi inutili rischi in difesa. Mentre Balzaretti infatti continuava a galoppare disordinatamente in avanti, Piris nella ripresa si è ben guardato dall’affondare, avendo tra l’altro davanti a sè un Lamela palesemente in difficoltà (ma perchè non è stato sostituito?). E Bradley si è sistemato davanti alla difesa (alla De Rossi in versione Luis Enrique) in modo che, sulle ripartenze del Torino la Roma difendeva praticamente a tre (Piris-Marquinhos-Castan) più uno, l’americano. Risultato: pochissimi palloni dalle parti di Goicoechea. A centrocampo poi, soprattutto dopo la sostituzione di Totti, il vero regista l’ha fatto Pjanic, in chiaro crescendo man mano che la partita andava avanti. (...)
E’ stata una Roma non bella ma più pragmatica, che ha continuato a spingere ma senza lasciare voragini nel suo reparto arretrato. Come se squadra e allenatore avessero trovato un tacito accordo. Vanno bene gli schemi, va bene il calcio-spettacolo ed ultraoffensivo, ma va bene anche vincere e incasellare tre punti in classifica, tra l’altro meritandolo e giocando, a tratti, anche bene.
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