C’è un’anomalia tutta italiana in materia di calciomercato, abolita a partire da questa estate ma che fino a giugno 2015 condizionerà le dinamiche delle trattative: parliamo delle comproprietà. Sono il simbolo di un mercato, quello italiano, che boccheggia: poche risorse, impossibilità di intercettare le grandi stelle internazionali, se non a condizioni specialissime In buona sostanza: il mercato italiano è scandito sempre più dai “pagherò”. Che, certo, permettono (o permettevano) di dilazionare i pagamenti ma che certo, al momento di impostare la nuova campagna acquisti, pure condizionano le strategie, perché prima o poi le comproprietà vanno (andavano) risolte, perché prima o poi le opzioni di riscatto vanno esercitate e onorate.
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Gli acquisti a rate e il peso di Iturbe
Iturbe è stato l'acquisto finora più costoso della Serie A
Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, l' anomalia, relativa all’estate 2014, è che la fatta più importante dei dieci colpi più costosi della Serie A è costituita dai 37 milioni spesi per un solo giocatore, Juan Manuel Iturbe. Sì, perché formalmente il paraguaiano nazionale argentino è stato acquistato due volte tra giugno e luglio, sempre a cifre importanti, importantissime: nella top ten, non a caso, compare due volte. Prima c’è il riscatto esercitato dal Verona, 15 milioni per acquistarlo a titolo definitivo dal Porto. Poi il suo trasferimento alla Roma, 22 milioni di base senza i considerare i 2,5 di bonus. Sui 115 milioni di controvalore delle dieci operazioni principali in entrate dei club italiani, il solo Iturbe copre così il 32,1%.
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