rassegna stampa

Gervinho-Keita, occhi sul derby

Trattative sotterranee e mosse diplomatiche, come si usa in faccende più importanti. Alla Roma stanno aspettando il momento opportuno per stringere il cerchio.

finconsadmin

Per il derby è dura. Si gioca l’11 gennaio, davvero troppo vicino alla data d’inizio della Coppa d’Africa e appena meno vicino - ma non conta - al 20, giorno del loro debutto. Udinese-Roma del 6 gennaio è un po’ più alla portata di Gervinho e di Seydou Keita. Trattative sotterranee e mosse diplomatiche, come si usa in faccende più importanti. Finché non arriva una convocazione secca e ufficiale, i giallorossi portano avanti la loro iniziativa politica.

Alla Roma stanno aspettando il momento opportuno per stringere il cerchio. Con la federazione del Mali i rapporti sono eccellenti, con quella della Costa d’Avorio buoni e quindi c’è qualche chance in più di vedere Keita in campo a Udine e magari anche all’Olimpico con la Lazio (perché, dura o no, la Roma senza dirlo a nessuno non dispera di avere la squadra al completo per quella che rimane la gara più sensibile per i tifosi). In teoria, il confronto di oggi con il Milan dovrebbe essere l’ultimo prima della Coppa d’Africa sia per Gervinho sia per Keita. Giocatori della Roma in libertà da domani fino al 29 dicembre. Le Nazionali reclamano i convocati per il 3 gennaio. Keita e Gervinho potrebbero anche accodarsi a Costa d’Avorio e Mali - peraltro capitate nel medesimo Girone D - direttamente, senza passare da Trigoria. Oppure rinviare il tutto di due settimane. Ogni possibilità è aperta e la Roma ci spera.

 Keita ieri ha detto a Sky una serie di cose importanti. Riassumendo: «La Roma mi voleva già quando c’era Spalletti. E poi, nel 2012, sono stato a un passo dal firmare per il Milan, dove mi chiamava il mio amico Ibrahimovic. Non dico che questo gruppo sia migliore degli altri in cui ho giocato. E’ diverso, molto unito. Sarei orgoglioso di chiudere la carriera alla Roma, ma a 34 anni mi piace firmare per una stagione alla volta, non costringere la mia squadra a tenermi anche se le cose vanno male. Messi è il migliore con cui abbia mai giocato, sa fare cose che a me non riescono. Totti però è incredibile. Per arrivare alla sua età in quelle condizioni non basta avere la testa e la voglia, bisogna anche essere professionisti seri. E Garcia ha tutto per essere al livello di Guardiola». Soprattutto con Keita che gli dà una mano.HeronSans ©Riproduzione riservata