rassegna stampa

Garcia: “Ora testa al City. Saremo protagonisti”

Rudi Garcia raggiunge i 100 punti in due anni di Serie A. Il mister non fa calcoli e a Manchester vuole fare risultato.

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Rudi Garcia raggiunge i 100 punti in due anni di Serie A, anzi, in un anno e un pezzetto. La formazione iniziale ha prodotto eccessiva densità di popolazione in attacco ed evanescenza nelle zone cuscinetto, ma questa è solo la nostra opinione. Alla fine la ragione torna a lui perché ha vinto e perché ha persino una spiegazione della partita con il Verona: «Gli altri si difendono con cura, è vero. Ma da parte nostra bisognava solo essere pazienti. La gabbia più sicura si spalanca in un istante. Certo, farebbe comodo essere precisi al tiro. Abbiamo concluso 22 volte per segnare 2 gol. La rete è arrivata quando è entrato Florenzi, sì. Significa che Totti e Ljajic hanno stancato ben bene il Verona».

Florenzi e Destro, i giocatori che forse non servivano, che forse avrebbero potuto andarsene, entrano e risolvono. «Sono gli stessi che hanno segnato nell’ultima partita in casa. Non ci vedo nulla di nuovo. Prima si scelgono gli uomini giusti, gli uomini veri per fabbricare la rosa, poi si cerca di rendere tutti importanti. Anche chi gioca dieci minuti è fondamentale. Faccio un esempio: Florenzi. Più che un esempio è il simbolo di questa squadra, la mia squadra, in cui tutti giocano per tutti e tutti sanno aspettare il proprio turno. Il gol di Destro è da attaccante vero, istinto, talento, forza. Poi è venuto ad abbracciarmi. E adesso devo correre in ospedale a farmi una radiografia».

«Andiamo a Manchester per fare risultato, è sicuro. Per essere protagonisti e non spettatori. Poi avremo quasi una settimana per preparare la partita con la Juventus. Il mio lavoro è restare con la testa fredda, quello dei giocatori è essere maturi e avere voglia di vincere. I miei sono così. E’ la nostra forza».

E’ il momento di pensare alle prossime partite. «Le prossime partite sono quella con il Manchester e poi quella con il Manchester. Non vedo altro davanti a noi. Vogliamo parlare della Juventus? Si può anche fare, ma poi ci saranno altri 96 punti in palio. Quindi, figuriamoci se mi metto a fare calcoli, se decido la formazione contando gli impegni successivi. E’ proprio il tipo di messaggio che non deve mai arrivare da un allenatore ai giocatori». Come dice Totti, questo Garcia è un bel furbastro. Lo dice in romanesco, e il tecnico capisce. «I giocatori non sono da meno». Esserlo è questione di sopravvivenza.