rassegna stampa

Garcia: “Provinciale? Ne riparliamo”

Rudi Garcia, lei è un provinciale? «Di questo parleremo in seguito». Il sorriso cordiale di Rudi diventa un pò malefico. Come riporta il corriere dello sport, sono solo pochi momenti mentre Garcia viene requisito da fan calcistici di varia...

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Rudi Garcia, lei è un provinciale? «Di questo parleremo in seguito». Il sorriso cordiale di Rudi diventa un pò malefico.

Come riporta il corriere dello sport, sono solo pochi momenti mentre Garcia viene requisito da fan calcistici di varia natura, seviziato dai flash degli smartphone. Ne prende uno particolarmente sofisticato dalle mani di un tale particolarmente impreparato a usarlo e dice: «Come dar da guidare una Formula 1 a un bambino» .Intanto il sorriso torna quello di sempre. Garcia ha appena preso il premio Giuseppe Prisco per personalità distintesi in lealtà, correttezza e simpatia sportiva. Il premio, gli fanno notare, è intirtolato allo storico vicepresidente dell'Inter. Prisco è scomparso nel 2001. Garcia se lo ricorda e l’accostamento gli piace. «Lealtà e correttezza sono alla base dei miei comportamenti. La simpatia, beh, quella dipende dal punto di vista di chi giudica» .

Lui e Antonio Conte partono da punti di vista opposti. «Il mio collega mi sembra un po’ nervoso» , annota Garcia disinvoltamente. Ricordate la vicenda: Garcia sostiene che alcune squadre non affrontano la Juventus con l’appropriato furore agonistico, Conte ribatte dandogli del provinciale. Il campionato finirà presto, la dialettica corrosiva e i sorrisi incattiviti probabilmente andranno avanti a lungo. 

Garcia sa come condurre il suo show. Il pubblico, gli ha affidato il compito di restaurare l’animo giallorosso infeltrito. Conte e la sua squadra sono capitati a proposito come nemici. Il passato della Roma offre a Rudi il materiale di scena. A partire da Zdenek Zeman, l’allenatore più inviso agli juventini. «Quello che sto ottenendo ora è merito anche di chi mi ha preceduto. Di mio ci ho messo la voglia di lavorare duro e l’orgoglio di vedere i ragazzi dare gioia ai tifosi. Io credo che mettere in campo un gioco piacevole dia soddisfazione ai calciatori e questa soddisfazione si trasmette al pubblico» .

Il progetto è continuare sulla medesima strada. Ieri sera Garcia ha visto Sassuolo-Juve con i dirigenti. Quanto l’impostazione del tecnico funzionerà in Champions League «è qualcosa che scopriremo il prossimo anno», puntualizza lui. Questa, di stagione, si conclude con il Mondiale. «E io da allenatore della Roma naturalmente spero che vada in Brasile il maggior numero possibile di giocatori della mia squadra. Destro e altri lo meriterebbero» .

Ma io non sono il commissario tecnico, ripete a ritornello. «Sono un francese che dopo dieci mesi di lavoro viene premiato in Italia. Questo sì mi fa sentire importante» . E di sicuro non provinciale.