rassegna stampa

Garcia: in corsa su tutto, però…

«Siamo in corsa su tutti i fronti. E non mi aspettavo di trovarmi al secondo posto del girone di Champions League dopo quattro giornate in cui abbiamo giocato due volte contro il Bayern e una in casa del Manchester City. Ma in campionato la...

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Da “vinceremo lo scudetto”, a “La Juventus rimane la favorita”. Un bagno di umiltà, e una grande strategia comunicativa per il mister Rudi Garcia che ieri davanti alle telecamere di Roma Tv ha voluto svolgere un resoconto sull’andamento della sua squadra in questi primi mesi di Serie A e Champions: «Siamo in corsa su tutti i fronti. E non mi aspettavo di trovarmi al secondo posto del girone di Champions League dopo quattro giornate in cui abbiamo giocato due volte contro il Bayern e una in casa del Manchester City. Ma in campionato la Juventus rimane la grande favorita». Ma non vuole di certo deludere i tifosi: «Loro credono nella squadra e ci danno la carica. L’ho detto anche ai giocatori: speriamo di festeggiare qualcosa con loro, magari già quest’anno». Non si riferisce però al torneo europeo: «Io quando gioco a qualcosa, gioco per vincere. Sono ambizioso e non intendo cambiare. Però bisogna essere onesti: sarebbe un exploit passare il turno di Champions, non possiamo andare molto in là con gli obiettivi».

Nel corso dell’intervista, come riporta il Corriere dello Sport, il tecnico transalpino ha spiegato nel dettaglio la sua filosofia di gioco. Partendo dalla fase offensiva: «Il possesso palla serve per creare spazi e trovare facili conclusioni. Bisogna spostare il pallone sulle fasce, anche con i cambi di campo, sfruttando gli inserimenti da dietro. Se tieni tanto la palla, l’avversario si stanca correndo a vuoto: più mentalmente che fisicamente». Contro il Bayern però è stata la Roma a pagare questo stile di gioco: «Ma io non ho rimpianti, perché abbiamo fatto il nostro gioco. Anche lì abbiamo avuto la palla del pareggio con Gervinho. Poi c’è stato un calo mentale ed è finita come è finita. Sicuramente dobbiamo crescere. Ma non cambio per una partita l’atteggiamento della mia squadra. A me non interessano le posizioni dei tre davanti. La cosa importante è che chi si trova sulle fasce rientri ad aiutare i terzini in fase di non possesso. Posso anche passare facilmente al 4-2-3-1 avendo un centrocampista come Pjanic: è un nostro bonus».

Parlando invece delle tattiche difensiva:«Noi cerchiamo di recuperare palla nella metà campo avversaria, così con due o tre passaggi abbiamo la possibilità di segnare. Quando hai giocatori velocissimi come Gervinho o Iturbe è un vantaggio che devi sfruttare. Non mi piace quando i miei giocatori vanno indietro: non è logico. Voglio che si posizionino in modo da riprendere subito il pallone». La difesa a quattro però rimane uno dei punti cardine del pensiero di Garcia: «In Francia mi è capitato anche di difendere a tre ma solo a partita in corso. Il risultato è che mentre pensi di difenderti meglio, lo pensavo anche io, rischi che l’avversario sia sempre con il pallone nei piedi nella tua metà campo. Io crescendo ho imparato che è preferibile inserire giocatori freschi per alzare il pressing senza modificare l’assetto».