rassegna stampa

Fuori De Rossi, paga la Roma

(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) Caso vero e proprio, inutile girarci attorno con virtuosisimi verbali. Perché l’esclusione di Daniele De Rossi dalla partita di Bergamo, qualsiasi sia il motivo, è troppo clamorosa per passare inosservata.

Redazione

(Corriere dello Sport - A.Ghiacci) Caso vero e proprio, inutile girarci attorno con virtuosisimi verbali. Perché l’esclusione di Daniele De Rossi dalla partita di Bergamo, qualsiasi sia il motivo, è troppo clamorosa per passare inosservata.

E in campo alla Roma è costata tantissimo. La vicenda assume i contorni del caso quando arrivano le spiegazioni di società e tecnico: «Ha fatto tardi alla riunione tecnica» . E ancora: «Abbiamo poche regole, ma sono chiare e tutti devono rispettarle» . Ok: ma allora quanto ha fatto tardi De Rossi a una riunione che di solito dura un quarto d’ora o poco più? Va detto poi che è giusto che tutti i giocatori vengano trattati allo stesso modo, ma De Rossi per la Roma rappresenta sempre un valore aggiunto, sia in termini tecnici che di attaccamento alla causa, non è certo un caso che appena un paio di settimane fa, il giocatore abbia firmato un contratto quinquennale da cinque milioni e mezzo netti a stagione.. E ieri, in assenza di Francesco Totti, il biondo centrocampista sarebbe stato il vero punto di riferimento. La Roma, come detto, tutte queste cose le sa bene, tanto è vero non si è lasciata sfuggire De Rossi, rinnovandogli il contratto - e che rinnovo! - solo poco tempo fa.

RISPOSTA - In effetti sembrerebbe che l’esclusione sia legata a una rispostaccia data a Luis Enrique. Il tecnico, quando De Rossi è arrivato nella sala della riunione con lievissimo ritardo, ha fatto notare al centrocampista che il gruppo stava aspettando lui.  Heinze e Perrotta hanno anche provato a mediare Luis Enrique ha zittito tutti ribadendo che a decidere è solo lui. E a quel punto è arrivata una risposta poco gradita che ha fatto precipitare la situazione. Tra i compagni, Heinze e Perrotta hanno provato a recuperare la situazione, ma il tecnico gialloroso ha zittito tutti facendo notare che le decisioni le prende lui. La discussione sul tema De Rossi è andata avanti per tutta la serata di ieri. Troppi punti interrogativi. Anche perché lo stupore quando sono state comunicate le formazioni è stato tanto, da tutte le parti, anche tra i componenti dell’Atalanta. De Rossi, che pur accettandola non ha trovato giusta la scelta fin da subito, si è accomodato in tribuna: la sua faccia era tutta un programma. E il centrocampista non ha voluto parlare per poter dire la sua. Ma in tribuna, a Bergamo, De Rossi non era da solo.

DUE - I giallorossi in esubero, rispetto ai diciotto che sarebbero dovuti entrare in lista tra campo e panchina, erano due. De Rossi è andato in tribuna con Kjaer. L’esclusione del danese è stata giustificata come «scelta tecnica» . Ci limitiamo a riportare le parole di Luis Enrique di sabato, giorno di vigilia: «Kjaer è un giocatore fantastico, ha la mia massima fiducia» . Difficile immaginare che il tecnico giallorosso possa mortificare così un giocatore in cerca di rilancio, parlandone in termini entusiastici salvo poi farlo fuori solo ventiquattro ore dopo, portando in panchina calciatori che non giocavano da tempo. (...)

RAPPORTO - Tornando a De Rossi va ricordato che il rapporto tra il giocatore e Luis Enrique è sempre stato ottimo: i complimenti reciproci si sono susseguiti nel tempo. «La sua presenza ha influito per il mio rinnovo, è il miglior allenatore che ho avuto» , ha detto De Rossi nel giorno della presentazione del nuovo contratto. E oggi De Rossi raggiungerà il ritiro della Nazionale. Per spiegarsi con Luis Enrique ci sarà tempo.