In un intervista riportata oggi dal Corriere dello Sport, Alessandro Florenzi si racconta toccando temi diversi. Il centrocampista romanista comincia con il parlare della sua famiglia; ricorda i tempi in cui aiutava i genitori dietro al bancone del bar, non dimenticando di menzionare il suo ottimo rapporto con il fratello, la cognata e le nipoti, una di sei anni e una in arrivo. L'amore per questo sport nasce fin da subito: Florenzi racconta che già all'età di quattro anni si dedicava al pallone. L'idolo in assoluto è sempre stato Francesco Totti, anche se il modello di giocatore a cui si ispira è Fabregas. Analizzando la sua duttilità tattica, Florenzi sottolinea il fatto che è importante saper far tutto, ma anche avere una precisa collocazione in campo. L'obiettivo del giovane centrocampista è conquistare un posto da titolare attraverso lavoro e sudore e nel frattempo, pensando al prossimo impegno con la nazionale con la quale affronterà Leo Messi e compagni; Florenzi, incalzato dall'interlocutore, precisa come il non potersi permettere l'acquisto di un calciatore come il talento argentino, non significhi che la Roma non abbia speso in questa sessione di mercato. Il calciatore della Roma torna poi sulla finale del 26 Maggio persa contro la Lazio: il centrocampista la definisce una vera e propria batosta ed è convinto che per cancellare l'onta del derby bisogna ottenere subito dei risultati, magari arrivando all'appuntamento con i biancocelesti a punteggio pieno. Florenzi tesse poi le lodi di Daniele De Rossi, definito un punto di riferimento; infine il calciatore si sofferma sui problemi che hanno impedito a Zeman di ottenere risultati soddisfacenti. Secondo Florenzi c'è stata tutta una serie di problemi non riconducibili all'allenatore; il centrocampista comunque conferma la sua stima per il boemo dichiarando:"Per me Zeman nel calcio è quello che mio padre è nella vita".
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Florenzi: «Una squadra di tutti leader»
In un intervista riportata oggi dal Corriere dello Sport, Alessandro Florenzi si racconta toccando temi diversi. Il centrocampista romanista comincia con il parlare della sua famiglia; ricorda i tempi in cui aiutava i genitori dietro al bancone...
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