Quando si è cucito lo scudetto sul petto, quello della Primavera, Alessandro Florenzi si era convinto (era stato convinto) di essere un mediano.
rassegna stampa
Florenzi ci ha preso gusto
Quando si è cucito lo scudetto sul petto, quello della Primavera, Alessandro Florenzi si era convinto (era stato convinto) di essere un mediano.
Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, Florenzi si è ricordato che in realtà, quand’era poco più che bambino, lui giocava davanti, all’ala destra, dribblando e segnando spesso e volentieri. Il Florenzi gloeador si è scoperto a Crotone, in una cadetteria che forgia e insegna. Undici gol giocando in tutti i ruoli, anche terzino. E tornato a Roma, ha subito fatto capire che lui il gol ce l’ha nel sangue.
Nella stagione scorsa una partenza lampo, alla Zeman. Due gol nelle prime tre partite. Poi però, un periodo meno brillante, con tanta panchina nell’appendice andreazzoliana. E solo un gol nel girone di ritorno: tre in totale.
Con Garcia però le cose sono cambiate, e "Sandrino" è tornato in uno stato di grazia. Considerando anche la Nazionale, Florenzi va in gol da tre partite consecutive: uno al Bologna nella goleada del 29 settembre, uno all’Inter nella galoppata del 5 ottobre, uno all’Armenia nella pasticciata sfida di martedì scorso, dove peraltro ha giocato appena un’ora, dopo essere rimasto in panchina a Copenaghen contro la Danimarca.
Questo per dire che difficilmente Garcia si priverà del suo grimaldello numero uno, che tra l’altro è in grado di dare grande equilibrio a centrocampo con i suoi rientri veloci e profondi. Alessandro farà bene e darà tutto per almeno un’ora. Poi magari avvertirà un po’ di stanchezza e il francese potrebbe richiamarlo in panchina. E’ già successo, ma non è detto. Garcia ruota molto anche in fatto di sostituzioni.
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