rassegna stampa

Fiorentina, ora serve il coraggio

(Corriere dello Sport – A.Rialti) – C’è una spettatrice sempre presente al Franchi, ma che spesso va anche in trasferta al seguito della squadra viola.

Redazione

(Corriere dello Sport – A.Rialti) - C’è una spettatrice sempre presente al Franchi, ma che spesso va anche in trasferta al seguito della squadra viola.

Una spettatrice assidua e pericolosa, che si insinua e non lascia scampo. Che ti entra nella testa e se ne impadronisce: si chiama paura. Da due anni non molla la squadra, che fosse guidata da Mihajlovic o da Rossi, che fosse all’inizio stagione o alla sua conclusione. Paura di retrocedere, paura dei propri tifosi, paura anche a tentare un lancio, un dribbling, un tiro in porta.

 

PAURA DI RETROCEDERE - Qualche anno fa uno che con la paura sapeva convivere benissimo, Fatih Terim, raccontò: «Guardate che aver paura non impedisce di morire...» . Un detto antico che l’imperatore turco modellava a proprio uso e consumo. Ma funzionava. Lo diceva in una Fiorentina piena di problemi, che perdeva spesso, eppure da quel gruppo un po’ sgangherato riuscì a estrarre qualcosa di buono. Batté grandi squadre, arrivò fino alla stretta finale di Coppa Italia, e oltre. Pure con la sua Nazionale fece altrettanto e all’Europeo mise quasi al tappeto la grande Germania. Fatih non era mica un allenatore formidabile, giocava con gli esterni difensivi portati fino alla linea d’attacco, rischiava tanto, rischiava tutto, perdeva, ma come motivatore era sublime. Convinse tutti di essere immortali e imbattibili. Ci vorrebbe oggi in questa Fiorentina che invece è piena di dubbi e di paure. Certo la classifica mica è facile. Il Lecce ha battuto il Catania ed è tornato a correre come un ossesso. Ma, appunto come diceva Fatih, aver paura non impedisce di morire e, di conseguenza, di retrocedere. […]

PAURA DI SBAGLIARE - Possibile, poi, che la Fiorentina faccia meglio in trasferta che al Franchi? Una volta era diverso, era il contrario. Paura di fallire? Paura dei fischi? Beh, allora meglio mettere in campo chi di paura ne ha meno. Anche perché questa Fiorentina non ha le qualità affinché alla fine sia un singolo a decidere. Per vincere ha bisogno di tutti e ha bisogno anche del coraggio di chi ci prova, di chi rischia qualcosa. Non è un caso che i viola il meglio lo hanno dato quando tutto pareva compromesso, laddove, a San Siro per esempio, nessuno aveva niente da perdere. Questa Fiorentina ha bisogno che Montolivo provi anche il lancio profondo, Pasqual, De Silvestri e Cassani la percussione fino all’ultimo filo d’erba prima del cross. C’è bisogno che Jovetic cerchi il dribbling per saltare l’uomo e che lo stesso faccia Vargas, ma anche tanti altri: rischiare per dare una chance in più al compagno. Troppo facile la normale amministrazione, il tic-toc con passaggio laterale. […]