(Corriere dello Sport – S.Di Segni) - Lo stadio fitto di bandiere giallorosse è un’immagine sfocata.
rassegna stampa
Ecco il salotto di casa Roma
(Corriere dello Sport – S.Di Segni) – Lo stadio fitto di bandiere giallorosse è un’immagine sfocata.
Un’atmosfera sconosciuta ai più piccoli, che sopravvive nella nostalgia dei più grandi. Ci vorranno tempo, performance sportive e un impianto di proprietà, per restituire la scena. La Roma sa che certi risultati, sul campo e sugli spalti, non si improvvisano. Ma perché mandare sprecato anche un giorno? L’amore che lega il popolo romanista alla propria squadra è un patrimonio che va rispettato: il punto di partenza naturale di qualsiasi progetto, una dote forse più grande della Roma stessa.
C’è da arrendersi: non al vuoto degli spalti, ma all’idea che serva ogni sforzo per ribaltare la tendenza. Per certi versi, si tratta pure di non farsi cogliere impreparati se dovesse arrivare un successo inaspettato: la Juve non immaginava di vincere lo scudetto, mentre si preparava a migliorare il rapporto con il proprio pubblico. Se è vero che esiste più distanza tra zero e uno, che non tra uno e cento, la Roma i primi passi già li ha mossi: lavora per regalarsi una nuova casa e nel frattempo ha attivato canali (finora inesplorati nella Capitale) per riprendersi i suoi tifosi. Lo Stadio Olimpico (con la partnership con il Coni) può essere il luogo dove sperimentare il futuro. […]
LA LINEA TELEFONICA
Dovesse squillarvi il cellulare e dall’altra parte sentiste dire «buongiorno, siamo dell’As Roma», non pensiate che sia uno scherzo. Lo stupore, in realtà, sarebbe pure lecito, perché in fondo, voi tifosi, non siete mai stati chiamati dalla vostra squadra del cuore. I tempi cambiano, non sempre in peggio. Da tre settimane è attivo il centro servizi per i supporter giallorossi, potete sottoscrivere o chiedere informazioni sugli abbonamenti (componendo lo 06-89386000), sì, ma anche essere contattati: per il momento l’emozione di ricevere una telefonata è riservata a coloro che hanno lasciato i propri dati con il modulo della privilege card, ma il cerchio potrebbe essere allargato. Nella Palazzina Ruggeri, Stadio Olimpico, di fronte al vecchio ingresso del Bar del Tennis, c’è un team di ragazzi che lavorano per coltivare il legame tra la gente e la Roma: servizio attivo dal lunedì al venerdì (presto fino al sabato), ore 9.30 - 18, circa quattrocento interazioni al giorno, tra chiamate in entrata e in uscita, il tutto per promuovere la campagna abbonamenti della nuova stagione.[…]
Muniti di tutte le tecnologie necessarie, i ragazzi saranno disponibili a soddisfare ogni curiosità: proposte, reclami, iniziative. O più semplicemente abbonamenti, inclusi quelli che non richiedono la famigerata tessera del tifoso, in tutti i settori dello stadio (consegna a domicilio o ritiro al desk su appuntamento). Una raccomandazione: il centro servizi non può darvi soffiate sulle operazioni di mercato. Venisse in mente a qualcuno di chiedere a che punto sta il ds Sabatini con l’acquisto di Destro...
I PROGRAMMI DEL CLUB
La pronuncia fa il suo effetto. E tradisce le origini: Minnesota, America, of course. Dà del tu al futuro, Eric Solem, responsabile dell’area ticketing scelto dagli Usa, mentre fissa l’obiettivo: «Uno stadio sold out». Tutto esaurito. Se al momento risulta impossibile, non è detto che non sia immaginabile. E programmabile. «Dagli americani abbiamo avuto l’input di creare un altro canale per i tifosi della Roma». Il centro servizi, appunto. «Vogliamo invertire la tendenza negativa della campagna abbonamenti dello scorso anno, soddisfare le esigenze dei nostri sostenitori, monitorare le risposte e migliorare costantemente le proposte»: la Roma vuole dare una svolta al modo di intendere il rapporto con i propri tifosi. Un taglio netto con il passato. E i risultati, al netto dell’effetto Zeman, iniziano a vedersi: «Abbiamo superato quota 20 mila abbonati - racconta Solem - oltre il 90% della Curva Sud è andato via e la vendita procede bene anche nelle tribune». Trentamila tessere è il traguardo non dichiarato, che sotto sotto la società spera di poter festeggiare. La scorsa stagione ha riscosso successo l’iniziativa legata alle famiglie, un settore dedicato (distinti nord - lato Tribuna Tevere) al quale da quest’anno sarà possibile abbonarsi: «E’ una di quelle iniziative, al pari del Village, che raccontano la volontà di modificare il modo di vivere la partita. La gente deve tornare a sentirsi sicura. Con il Coni condividiamo l’obiettivo». […]
AL FORO ITALICO
Condividono l’obiettivo, il Coni e la Roma: concedere al tifoso un’esperienza diversa dello stadio. Più che rinnovata, la partnership con i proprietari dell’Olimpico è stata rivoluzionata. L’ultimo accordo prevede una serie di lavori per migliorare l’impianto, con particolare riguardo a quello che nel call center della Roma è stato definito servizio premium: palchi, superpalchi, zone esecutive, poltrone riscaldate, schermi interattivi.
Una sorta di antipasto del futuro, in attesa che il club di Trigoria riesca a realizzare l’impianto di proprietà. La tribuna d’onore è stata notevolmente allargata, per il primo anno sarà possibile abbonarsi anche nella zona solitamente riservata alle autorità; alle spalle, nella pancia dello stadio, ecco un open space in stile Eataly (l’architetto è lo stesso che ha progettato gli spazi del marchio che riunisce le aziende del settore enogastronomico), dove intrattenersi prima, durante e dopo il match.
Volete far combaciare un appuntamento di lavoro con la partita della Roma? La zona esecutive è stata progettata apposta. Dalle ottocento dello scorso anno (tribuna autorità inclusa), le poltrone speciali diventeranno duemila: sin da oggi ci si può garantire il posto per tutta la stagione - i prezzi degli abbonamenti vanno dai 3.500 ai 10.000 euro (per seggiolino) dei superpalchi -, gli organizzatori sono convinti di mandare esaurita l’area entro l’inizio del campionato, viceversa si potrà acquistare anche un singolo biglietto o pacchetti studiati ad hoc. Con circa 180 euro, l’Olimpico si presenterà come non lo avete mai visto. Il resto, ovviamente, è nelle mani, o meglio, nei piedi di Totti e compagni.[…]
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