rassegna stampa

Ecco Balzaretti pronto alla sfida

E’ gratificante essere Rudi Garcia, poter spostare piccole tessere di un tessuto culturale un po’ infeltrito, avere la facoltà di apportare piccoli cambiamenti, anche minuscoli, ma di quelli che scuotono gli ambienti e non lasciano dormire i...

Redazione

E’ gratificante essere Rudi Garcia, poter spostare piccole tessere di un tessuto culturale un po’ infeltrito, avere la facoltà di apportare piccoli cambiamenti, anche minuscoli, ma di quelli che scuotono gli ambienti e non lasciano dormire i conformisti.

Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, l’allenatore francese è particolarmente soddisfatto della sua idea di mostrare gli allenamenti alla stampa due giorni prima della partita.

Ha fatto notare a una Tv francese:«Qui nessuno l’aveva mai fatto prima di me».

vero che nessun tecnico aveva mai osato tanto prima del derby. Del resto Garcia non corre poi troppi rischi o li corre calcolati. Le sedute che si tengono tre giorni prima delle partite sono a porte serrate e lì si discute di tattica e di posizioni in campo al riparo da sguardi indiscreti. Tra quelle e gli allenamenti di rifinitura i giocatori si limitano a esercitarsi nella tecnica con torelli, test di smarcamento, calcio-tennis. Tutto molto divertente a vedersi e ben pochi segreti da sottrarre. Anche se il calcio-tennis (due contro due, una bassa balaustra in mezzo, tre tocchi senza far cadere in terra il pallone) sembra interessare molto a Garcia e quando il francese si avvicina al campetto il ritmo di gioco si alza all’improvviso mentre quello delle imprecazioni crolla.

Forse è la luce bollente di questa appendice d’estate, più probabilmente è la consapevolezza che le tre vittorie consecutive d’inizio campionato non sono debitrici di nulla nei confronti del caso. Oppure il particolare che due terzi della squadra cambiano rispetto alla formazione che ha perso il derby famigerato del 26 maggio. Fatto sta che la Roma si avvicina alla partita di domenica a passo saldo e senza voltarsi indietro. Maicon urla. L’allenamento finisce. Nessuno è triste, nessuno ride sguaiato. Come fosse suonata la sirena del coprifuoco, non certo la campanella di una scuola media.