Basta un’inquadratura, uno sguardo, oh sì è proprio lui. Totti. Lo sussurrano in tanti, con la pronuncia inglese, quel cognome piccolo di un calciatore grande.
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E il capitano scalda anche un pub di Londra
Basta un’inquadratura, uno sguardo, oh sì è proprio lui. Totti. Lo sussurrano in tanti, con la pronuncia inglese, quel cognome piccolo di un calciatore grande.
Sono le 11.30 locali quando scatta Verona-Roma. C’è un pub in Fulham Road, dove un canale satellitare mostra tutte le partite di serie A: si chiama King’s Arms. Nonostante il freddo e la pioggia, il pub si popola. Entrano tifosi del Chelsea e qualche fans dello Stoke City. Stanno insieme, un tavolo accanto all’altro. Bevono e parlano di calcio. Qui funziona così. Ed è bello. La Roma è in vantaggio - come riporta il Corriere dello Sport - ma nessuno ci fa caso. Eppure qualcosa sta per cambiare gli equilibri sonori di un pub di Londra ovest. Rudi Garcia richiama Destro in panchina e lancia Totti. All’inizio qualche inglese si stropiccia gli occhi. Come è possibile che il giocatore più forte abbia cominciato la partita in panchina? A Londra cercano una star e questa star è Totti. “Tody”, per dirla alla maniera loro. Da quel momento in avanti parecchi tifosi del Chelsea si avvicinano ai due schermi del locale. Vogliono vedere, capire, studiare. Cominciano a seguire il gioco come se stessero guardando una partita di Premiership. Pochi minuti dopo la loro attenzione viene premiata, quasi per magia. Torosidis cade in area, l’arbitro fischia. Chi tira? Ovviamente Totti, apposta per accontentare i nuovi spettatori. Pallone all’angolino e tutti allo stadio.
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