rassegna stampa

E’ entusiasmo: al Friuli la carica dei quattromila

Sono i giorni della febbre e meno male che si riescono ancora a vivere momenti così. Sono partiti i giocatori da Fiumicino e l’aeroporto ha cominciato a muoversi come l’acqua in un bicchiere agitato.

Redazione

Sono i giorni della febbre e meno male che si riescono ancora a vivere momenti così. Sono partiti i giocatori da Fiumicino e l’aeroporto ha cominciato a muoversi come l’acqua in un bicchiere agitato. Tutti a raccogliersi intorno alla Roma che va a inseguire la nona vittoria consecutiva e anche di più, un’idea di invincibilità, la prospettiva di continuare a immaginarsi un finale di stagione degno dei colori giallorossi. Autografi, qualche coro e calciatori che espandono nella vita quotidiana l’entusiasmo manifestato nelle ore in cui lavorano in gruppo a Trigoria oppure giocano aiutandosi l’un l’altro senza bisogno che nessuno lo chieda.

Sono partiti anche i tifosi. In teoria avrebbero dovuto avere 1.000 biglietti. L’Udinese, società gentile e capace di cogliere l’attimo, ne ha mandati a Roma 1.100. Non sono bastati neppure quelli. Lo stadio Friuli, attualmente in ristrutturazione, ha una capienza ridotta a meno di 30.000 spettatori. Di questi una buona parte oggi saranno romanisti. Chi dice 3.000, chi 4.000. E’ un piccolo esodo favorito anche dal fatto che per questa trasferta vale la Card Away, tessera del tifoso che può essere usata in partite dalla storia tranquilla come questa.

 Immaginiamo che qualcuno alla Roma si sia reso conto che tutto questo circolo virtuoso può spezzarsi da un momento all’altro. Dipende dal mirabile equilibrio agonistico costruito da Garcia e dai suoi. Per questo l’attuale felicità della Roma è corrosa dalla sensazione che al primo passo falso i dubbi torneranno a sommergere le certezze.

 Comunque vada a Udine, la Roma resterà in testa alla classifica, neppure di misura. E con la consapevolezza di avere davanti alcune partite che se ben affrontate possono garantire un altro bel pacchetto di punti. Questo è anche il momento più opportuno per il presidente Pallotta di portare avanti il programma di modernizzazione della società. L’arrivo di Manolo Zubiria ai progetti speciali - che ci sono, dalle sinergie con la Disney alla creazione di teste di ponte su mercati lontani - è un altro passo in quella direzione.