(Corriere dello Sport - A.Ghiacci) - Prima era toccato al centrocampo. Con Pjanic, Tachtsidis e Florenzi la Roma vantava una linea mediana tra le più giovani del panorama europeo. Ora però si è passati all’attacco. Età media ancora più bassa: se a metà campo infatti si era sui 21,3 anni,domani a Cagliari il tridente giallorosso non toccherà quota 20, fermandosi addirittura a 19,6. Destro, nel ruolo di centravanti, sarà il più “vecchio” con i suoi 21 anni, poi Lamela con 20 e Nico Lopez con 18 (ne compirà 19 tra nove giorni). Un attacco giovanissimo, come non si vedeva da tempo in serie A.
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E adesso il tridente dei baby
(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) – Prima era toccato al centrocampo. Con Pjanic, Tachtsidis e Florenzi la Roma vantava una linea mediana tra le più giovani del panorama europeo.
POSIZIONI - In mano a un tecnico come Zeman i giovani sono praticamente una garanzia. Con loro l’allenatore di Praga ha costruito gran parte delle sue fortune, basta ripensare al Pescara che l’anno scorso ha vinto il campionato di B: Insigne, Verratti e Immobile hanno preso la via del grande calcio grazie alle cure di Zeman. Domani a Cagliari mancherà Totti, il capitano, l’uomo più esperto di questa squadra. Al suo posto, partendo da sinistra, potrebbe essere spostato Lamela, che più di Nico Lopez, per stessa ammissione di Zeman, «è giocatore di costruzione» : sarebbe quindi più adatto, come tipologia di gioco, a sostiure Totti. Destro partirà dalla posizione che predilige: centravanti. (...)
ESPERIENZA - L’eventuale problema, quando ci si affida a un gruppo così giovane, è quello di pagare dazio in termini di esperienza. Lamela e Destro hanno poco più di un campionato di A nelle gambe, insieme hanno segnato 18 gol (4 l’argentino e 14, in due stagioni, l’italiano).
Se poi si considera che a completare il reparto sarà l’uruguaiano Lopez, che nel massimo campionato ha giocato meno di mezz’ora, qualche dubbio di tenuta c’è, soprattutto dal punto di vista della pressione. Eppure i tre baby sono quanto di meglio possa offire il panorama giovanile internazionale. Ma la Roma adesso, soprattutto da Lamela e Destro, si aspetta il salto di qualità. Perché se è giusto puntare sui giovani è anche giusto che i giovani tentino di sfruttare sempre al massimo le occasioni fornite loro, senza troppi tentennamenti.
PERCORSO - La Roma, intesa come società, ha avuto il merito di anticipare un tragitto praticamente dovuto, che soltanto oggi alcuni dei più grandi club europei hanno imboccato. Qui si parla di futuro: in epoca di crisi bisogna avere la forza di puntare sui giovani, se possibile di qualità, ragazzi che possano rappresentare investimenti più o meno sicuri in ottica di prossima entrata in vigore del regime di fair-play finanziario. In tutti i campi della vita bisognerebbe dare la possibilità ai giovani di potersi mettere in mostra, ci sono idee e vitalità sulle quali poter costruire, e comunque, nel caso specifico del club di calcio, ci sarà sempre un monte ingaggi minore rispetto a chi in squadra ha campioni affermati.
La Roma lo sta facendo, in maniera decisa: da poco più di un anno a questa parte, da quando cioè la nuova proprietà è al timone, l’età media dell’organico giallorosso è scesa addirittura 6 anni. I più esperti nella formazione di Zeman? Sono quattro, tutti in difesa: Stekelenburg (30 anni oggi), Burdisso (31), Castan (25) e Balzaretti (30)
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