Ha lasciato la casacca giallorossa da vincente l’anno successivo lo scudetto del 2001 per andare a giocare con maggiore continuità in club come Piacenza e Perugia; poi la carriera da allenatore cominciata a Lanciano e non andata nel migliore dei modi, per poi trasferirsi a Pescara, Lecce ed infine Sassuolo. Sabato sfiderà la sua ex squadra e cercherà di batterla, ma nei cuori dei tifosi della Roma Eusebio Di Francesco rimarrà sempre un uomo da rispettare e per cui fare il tifo. “Voglio fare i complimenti per il lavoro non solo all’allenatore (Garcia, ndr), ma anche a chi ha costruito questa squadra. Questa è la Roma del futuro, sarà protagonista almeno per cinque anni, per non dire di più", ha dichiarato il tecnico degli emiliani in un’intervista al Corriere dello Sport.
rassegna stampa
Di Francesco: “Roma, pronto a festeggiare”
"Se quest’anno sarà scudetto tornerò a Roma a festeggiare anche io. In famiglia sono tutti romanisti. Mio figlio, i nipoti. Pensi che mi tifano contro quando gioco con la Roma...”
Analizzando il match di sabato allo Stadio Olimpico, la Roma avrà un occhio alla partita di campionato, uno invece già proiettato al match di mercoledì sera contro il Manchester City: per Di Francesco questo potrebbe essere un vantaggio, ma fino a un certo punto. “Il pensiero di Garcia lo condivido pienamente, troveremo una Roma che vuole continuare la corsa in campionato, è giusto che pensi di potercela fare. Noi avremo la mentalità giusta, ce la verremo a giocare. Sarà poi la Roma che per qualità di gioco ci potrebbe far giocare poco, perché i valori alla lunga vengono fuori”.
Il tecnico pescarese però troverà una Roma sicuramente con più sicurezza rispetto a quella dell’ultimo mese, dopo la roboante vittoria di domenica scorsa contro l’Inter: “Al di là dell’aspetto tecnico, la Roma ha reagito dopo Mosca e dopo le polemiche della seratina al locale. C’è stata la risposta di un gruppo importante, non sono andati dietro alle chiacchiere. Hanno dimostrato sul campo la personalità che voglio anche dai miei calciatori”.
Dal 1997 al 2001 con la maglia giallorossa, 168 presenze e 14 reti, il suo commento sul testa a testa tra Roma e Juventus per la lotta allo scudetto non può che essere di parte: “La Juve ha dimostrato di essere ancora quella dello scorso anno, non ha mai smesso di avere fame di vincere, ha battuto soffrendo il Torino, a volte anche la Roma ha sofferto per vincere. La Roma ha giocatori di qualità e ha raggiunto la Juve come valori tecnici, anche se già lo scorso anno era molto vicina. La Roma ha dimostrato di poter giocare alla pari anche allo Juventus Stadium. Sono due squadre competitive che fanno un campionato a parte, sono le più forti. Se dovessi scegliere sarebbe facilissimo rispondere, sono ancora legato ad alcuni giocatori, Francesco (Totti), Daniele (De Rossi) e ai tifosi della Roma che meritano di poter rivincere lo scudetto dopo tanto tempo.” A proposito di scudetto, quell’emozione nel 2001 gli è rimasta nel cuore, sebbene le poche presenze in campionato quell’anno: “Ma le lo sento addosso, completamente, al di là del periodo sfortunato che ho attraversato. Mi sentivo e mi facevano sentire importante. Poi feci la scelta di andare via per giocare con continuità. Se quest’anno sarà scudetto tornerò a Roma a festeggiare anche io. In famiglia sono tutti romanisti. Mio figlio, i nipoti. Pensi che mi tifano contro quando gioco con la Roma...” Ma siamo sicuri che anche Di Francesco, qualora sabato dovesse perdere contro i giallorossi, sarà sicuramente meno amareggiato rispetto alla sconfitta in altre partite. Del resto, se hai giocato nella Roma, il sangue giallorosso scorre nelle vene a vita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA