(Corriere dello Sport-A.Ghiacci)Tre mesi di lavoro e nessuna traccia, a parte qualche spezzone di partita, del gioco di Zeman. I numeri cominciano a testimoniare che l’inizio della nuova Roma non è stato all’altezza delle aspettative dei tifosi, che con il ritorno dell’allenatore di Praga avevano ripreso a sognare dopo le delusioni avute con Luis Enrique. La Roma ha 8 punti in classifica, di cui 3 ottenuti a tavolino dal giudice sportivo: sul campo in pratica ha vinto una sola volta su cinque partite giocate. E tutte le sensazioni negative sono riemerse con forza dopo la catastrofica prestazione di Torino. «Forse dobbiamo vincere 6-0 tutte le partite ma io non l’ho mai fatto, specialmente in avvio di stagione» aveva detto Zeman alla vigilia della partita con la Juventus. Vero, la partenza della sua seconda Roma è in media con gli altri 25 avvii di stagione avuti in Italia. Ma ora i tifosi chiedono di poter riprendere a sognare, mentre invece si sono svegliati sotto la forza degli schiaffi presi dal Bologna in poi. Con 11 gol subiti (6 di più delle prime cinque sul campo di Luis Enrique) la Roma oggi si ritrova con la seconda peggiore difesa di serie A, come il Cagliari, il Pescara e il Catania.
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Dopo tre mesi non è ancora riuscito a trasmettere il suo credo ai giocatori
(Corriere dello Sport-A.Ghiacci) Tre mesi di lavoro e nessuna traccia, a parte qualche spezzone di partita, del gioco di Zeman. I numeri cominciano a testimoniare che l’inizio della nuova Roma
SCELTE- Sulla creazione dell’organico giallorosso c’è anche la firma di Zeman, che ha avallato le scelte della società. Le sue iniziali richieste erano state altre: a centrocampo, per esempio, aveva chiesto l’acquisto di Verratti, poi però si è accontentato di avere Tachtsidis, il suo unico desiderio esaudito. Ma quando il club gli ha proposto le altre soluzioni per comporre la rosa, Zeman ha detto sì. Da sabato sera però alcune scelte sembrano più o meno definitive. E allora torna in discussione il mercato messo in atto dalla Roma da un anno a questa parte: gli oltre 60 milioni di euro investiti sono stati spesi bene? Zeman, nel momento della sostituzione di Balzaretti (a proposito: ma chi ha deciso di mandarlo in campo con 39 di febbre?) ha mandato in campo Marquinhos, preso come difensore centrale, e nello stesso tempo ha in pratica bocciato quasi definitivamente Piris, non apparso adatto al suo calcio almeno in questo avvio di stagione. Per quel che riguarda gli esterni va ricordato che la Roma ha puntato molto anche su Dodò, non ancora pronto e chissà a questo punto quando potrà essere a disposizione. Anche Bradley non ha ancora avuto più di un’occasione per mettersi in mostra. Della campagna acquisti dello scorso anno poi, sono rimasti Stekelenburg, Pjanic e Lamela, che per motivi diversi sono tutti e tre in grande difficoltà. Ma Zeman ha accettato questa rosa e l’ha già difesa in più di un’occasione: «Mi fido di questa Roma, è adatta per il mio calcio» . (...)
RIPRESA - Domani pomeriggio, quando riprenderanno gli allenamenti a Trigoria, Zeman si confronterà con la squadra. Si partirà anche da un’altra considerazione del tecnico: «Il mio calcio è non è più attuale? Quando lo vedrò ve lo farò sapere...» . Sulla stessa linea del tecnico, in difesa del suo lavoro, si era espresso Florenzi: «In questa squadra c’è solo il dieci per cento di ciò che ci chiede» . L’altra scelta che ha fatto discutere, vale a dire l’inserimento di Perrotta che era inizialmente fuori rosa, è dovuta al fatto che Marquinho non lo ha convinto sotto il profilo dell’impegno negli ultimi allenamenti. Presto, insomma, per giungere a conclusioni affrettate. Ma ora Zeman è necessariamente chiamato a fare delle scelte che portino al cambio di rotta immediato.
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