(Corriere dello Sport – C.Beneforti) - Senza peli sulla lingua, anche se fa di tutto per restare tra le righe.
rassegna stampa
Diamanti sfida Totti: «Ma quale bandiera»
(Corriere dello Sport – C.Beneforti) – Senza peli sulla lingua, anche se fa di tutto per restare tra le righe.
Alessandro Diamanti è fatto così, dice sempre quello che pensa, anche se a volte quello che pensa è scomodo. Prendete ieri, quando gli è stata rivolta una domanda su Francesco Totti e sul fatto che sia la bandiera della Roma. Ebbene, cosa ha tirato fuori Diamanti? Dopo aver portato alle stelle Totti come calciatore, « è un campione, un campione vero», ecco che sulla fedeltà di Totti nei confronti della Roma il trequartista del Bologna ha esternato quello che è il suo pensiero sul tema. E attenzione, questo discorso non vale solo per Totti, ma vale per tutte le “bandiere” d’Italia e fuori dall’Italia. « Guardate, per me le bandiere non esistono, se a Totti dicessero di restare a Roma a giocare gratis allora sì che uno potrebbe parlare di bandiere, ma a 10 milioni l’anno la bandiera la faccio anch’io. Quando ci sono i soldi di mezzo almeno io non parlerei di bandiere, magari se fosse volontariato sarebbe un altro discorso». Diamanti chiude il discorso regalando una battuta. « A dire la verità anch’io avrei voluto essere la bandiera del Prato, ma purtroppo il Prato non aveva le possibilità economiche per trattenermi». Di cosa ha parlato poi Diamanti? Ha esaltato il lavoro di Luis Enrique prima di tutto, poi ha indicato al Bologna cosa dovrà fare a Roma per sperare di portare via un risultato positivo e come dovrà comportarsi nel girone di ritorno per rimanere in serie A. Sì, ha toccato anche il tasto del suo contratto, ma ha rimandato a più avanti l’appuntamento con il Bologna, dopo aver fatto sapere al prossimo, tuttavia, che a Bologna sta benissimo.
UN ALTRO BOLOGNA – […]A proposito della Roma Diamanti applaude Luis Enrique. « Lo stimo molto, è venuto in Italia a predicare un calcio che gli piace, ha vinto e ha perso, ma ha portato avanti il suo ideale, sfidando anche tutti a un certo punto. Dopo qualche sofferenza e tante critiche ora Luis Enrique sta avendo ragione, tanto di cappello. Stimo chi ha degli ideali nella vita e poi resta fermo su queste posizioni, non nascondo che io sono uno di questi».
QUELLA VOLTA CHE SEGNAI ... - Se l’Olimpico ti condiziona, incutendo timore agli avversari? Diamanti no, non la pensa così. « A livello ambientale non mi cambia niente, non c’è alcuna differenza tra un campo e un altro almeno per quello che mi riguarda. Con il Livorno feci gol su punizione al mio primo anno di serie A (finì 1-1, ndr), quel giorno di fatto l’Inter vinse lo scudetto e l’anno dopo i romani mi rinfacciarono di avergli fatto perdere il campionato, sbagliando si intende, perché il campionato lo avevano perso da soli. […]
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