Quando c'è da vincere una partita di campionato prima di un' importante sfida di Champions League, dove loro siederanno in panchina, tocca sempre a loro due: Destro e Ljajic.
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Destro-Ljajic, l’occasione per il rilancio
Contro il Chievo tocca a Destro e Ljajic regalare i tre punti ai giallorossi.
Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, Mattia Destro torna dall’ennesima delusione azzurra. Dopo l’esclusione in extremis dai mondiali (ma forse non è andata poi così male per Mattia visto com’è andata...) ecco una convocazione di Conte ma senza neanche un minuto da giocare contro Azerbaigian e Malta. Scavalcato anche dal debuttante Pellè. Due partite vissute in panchina, a guardare una nazionale dal gioco inguardabile. Destro avrà avuto nostalgia di Totti e compagni in giallorosso oltre a maturare una gran voglia di scendere in campo e di sfondare qualche porta. Ecco il Chievo, ecco l’occasione giusta.
Adem Ljajic è uno di quei giocatori che metteresti sempre in campo e che dopo mezz’ora di tocchetti e balletti inutili ti penti di averlo fatto. Salvo schierarlo nuovamente nella partita successiva. Perché Ljajic dà sempre l’idea di poter fare cose prodigiose, solo che gli riescono troppo poco rispetto a quanto invece potrebbe fare. Ljajic è un talento naturale: dribbling, assist, cambio di passo, gran tiro in porta. Ma a volte il ragazzo si assente, dribbla quando deve passare, non tira quando dovrebbe tirare, esita, sbatte contro i difensori, s’intristisce e fa intristire chi, ogni volta, spera che invece tiri fuori dal cilindro il numero ad effetto.
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