Si sono chiariti. Un quarto d’ora, forse venti minuti, a margine dell’allenamento. Da una parte un ragazzo convinto di meritare gloria, supportato da statistiche impressionanti, dall’altra un signore convinto di concedergli lo spazio che merita la squadra. Mattia Destro e Rudi Garcia si sono chiariti, come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, esprimendo con serenità i rispettivi punti di vista: Destro non intendeva criticare le scelte tecniche quando ha parlato di un possibile addio a fine stagione («L’allenatore fa le sue valutazioni, io a fine stagione farò le mie») , sostiene anzi di essere molto legato alla Roma e alla città di Roma, di voler vincere lo scudetto e di non aver intenzione di andare via. Garcia poi gli ha garantito di considerarlo un calciatore molto importante, soprattutto nelle partite in cui serve un centravanti d’area per scardinare le difese coperte. Gli ha chiesto anche di avere pazienza, perché il suo turno arriverà anche nelle grandi partite. Ma nello stesso tempo ha ammesso di essere rimasto deluso dall’intervista successiva a Roma-Cesena. Avrebbe preferito un colloquio privato, così come Sabatini che ieri era piuttosto seccato.
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Destro-Garcia: stretta di mano per lo scudetto
Da una parte un ragazzo convinto di meritare gloria, supportato da statistiche impressionanti, dall’altra un signore convinto di concedergli lo spazio che merita nella sua squadra
Il caso comunque è chiuso, o almeno congelato. Era già successo che i due si confrontassero. Nell’episodio precedente, Destro ha risposto segnando un gol e poi correndo ad abbracciare Garcia.Ma Destro è scontento per due motivi: detesta il ruolo di centravanti delle partite “secondarie” e viene spesso rimproverato per «problemi caratteriali» che non pensa di avere. Ora non gli resta che una cosa da fare: aumentare il numero dei gol, che poi sono i mattoni dello scudetto. Destro non solo è il capocannoniere di campionato della Roma con 4 gol ma sta viaggiando a una media spaventosa: una rete ogni 33 palloni giocati, una ogni 115 minuti. Non è un caso che sia il quinto marcatore della storia della Roma per media-gol e il migliore in assoluto degli ultimi cinquant’anni: tra campionato e Coppa Italia, 27 in 58 presenze, 0,49 a partita.
In più, Destro ha aggiunto una qualità importante al suo repertorio. Sblocca le partite in tempi rapidi come nessun altro sa fare in serie A: dei quattro gol segnati, tre sono arrivati nei primi dieci minuti di gioco. «Mattia ha sposato il progetto Roma, non creiamo un caso» ha detto Renzo Contratto, uno dei suoi manager. Destro però ha fretta, perché sente di perdere tempo anche in chiave azzurra. A fine stagione si faranno i conti, con Milan e Chelsea in agguato. Si erano già sedute al tavolo con la Roma in estate, sarebbero liete di riprendere il filo.
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