(Corriere dello Sport - A.Ghiacci) Non si muoverà. A meno che la Roma non decida di mettersi a discutere con Zeman. Osvaldo non è in vendita. O almeno non lo è più, perché tra la fine della scorsa stagione e i primi giorni targati Zeman più di qualche dubbio in tal senso, in casa giallorossa, c’è stato. Se ne è parlato soprattutto quando si affrontava un tema: ma in caso di cessione eccellente, chi potrebbe lasciare la Roma? E uno dei due o tre nomi che uscivano fuori era sempre il suo: quello di Osvaldo. Ora però non è più una strada praticabile, perché un’eventuale cessione dell’italoargentino indebolirebbe molto il gruppo romanista, andando a screditare quanto di buono fatto finora nella costruzione della squadra. A blindare Osvaldo ci ha pensato direttamente Zeman: «E’ una forza della natura» . Se un tecnico parla così di un suo giocatore, la società per cederlo dovrebbe presentarsi dallo stesso tecnico con un’alternativa dello stesso livello e gradimento. Ce ne sono in giro di attaccanti del livello e dell’età di Osvaldo? Pochi, e quelli che ci sono costano uno sproposito. Insomma: la Roma adesso sa bene che cedere Osvaldo sarebbe come andare a mettersi in un labirinto a quindici giorni dalla chiusura del mercato. Meglio restare così quindi, con uno degli attacchi più forti e completi della serie A. Potenzialmente uno dei più prolifici.
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Decide Zeman, Osvaldo resta
(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) Non si muoverà. A meno che la Roma non decida di mettersi a discutere con Zeman. Osvaldo non è in vendita.
GOL - E quello legato ai gol è uno dei motivi che spinge la Roma, in accordo con Zeman, a bloccare Osvaldo. Tralasciando Totti, che comunque merita sempre un ragionamento a parte, l’italoargentino è l’unico, assieme a Destro, ad avere i gol nei piedi. Lui e l’ultimo arrivato sono i due che con Zeman possono fare il salto di qualità, diventando quelli che si chiamano «attaccanti da venti gol a campionato». Potrebbe essere anche l’anno di Bojan. Ma sullo spagnolo pende la situazione contrattuale, il fatto che non è di proprietà del club giallorosso. Se Osvaldo va via e a fine stagione (a meno di un riscatto da 27 milioni di euro...) lo segue Bojan, la Roma l’anno prossimo deve ricostruire il reparto avanzato. Tornando ai gol, va detto che Lamela deve cominciare a dimostrare di poter essere uno che la butta dentro, oltre ad essere un meraviglioso uomo assist. Nico Lopez è appena al suo primo campionato di serie A, sinceramente sarebbe troppo caricare su di lui il peso delle reti che servono. Come la metti la metti: Osvaldo serve, assolutamente.
INTERESSI - La Roma, quindi, lo considera incedibile. Ciò non toglie che su Osvaldo ci sono sempre gli occhi dell’inter, in primis, quelli della Juventus e anche quelli di un paio di club spagnoli, a partire dal Valencia. In questo caso potrebbe tornare utile il discorso fatto dal direttore sportivo Sabatini quando si parlava di De Rossi: «Incedibile, ma in caso di offerta mostruosa non potremmo non ascoltarla» . Ragionamento che non fa una piega. il problema è che in un mercato “povero”, in cui girano pochi soldi, di offerte mostruose - Psg a parte - non è che ce ne siano poi molte all’orizzonte. La Roma valuta Osvaldo non meno di 22-23 milioni, un prezzo da attaccante di livello. Giusto, perché come detto non è che in giro ci sia questo granché.
RISCHI - Tralasciando il non buonissimo rapporto che c’è tra Osvaldo e il direttore generale della Roma, Franco Baldini, il vero dubbio, quando si parla dell’italoragentino, riguarda il carattere. Un carattere forte, che difficilmente accetterebbe due o tre partite di seguito da non trascorrere nei primi undici titolari. A quel punto i problemi arriverebbero da soli, in maniera naturale. Ma è sinceramente presto per pensarci, anche perché Osvaldo non teme la concorrenza interna ed è sicuro, conoscendo Zeman, di potersi ritagliare uno spazio importante. Richiesto da Luis Enrique, è stato pagato 15 milioni di euro (più bonus), ha giocato 26 partite e segnato 11 gol: l’ex attaccante dell’Espanyol riparte da questo curriculum di primo anno romanista, in cui ha stretto amicizia con il collega di reparto e capitano Francesco Totti. Risolti i problemi di cui si sta occupando in Argentina, venerdì o sabato al massimo sarà a Trigoria, per allenarsi con i compagni. Tra undici giorni, contro il Catania, per la prima di campionato, Osvaldo sarà sicuramente in campo (Destro è squalificato). La Roma quindi, anche su indicazione di Zeman, riparte proprio da lui.
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