rassegna stampa

De Sanctis non trema: ecco perché

Cinquecentonovantuno minuti fa. Chi se lo ricorda? Si andava in giro ancora con le maniche corte e la Roma s’interrogava (lei stessa) su un futuro ancora poco intuibile nonostante la buona partenza.

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Cinquecentonovantuno minuti fa. Chi se lo ricorda? Si andava in giro ancora con le maniche corte e la Roma s’interrogava (lei stessa) su un futuro ancora poco intuibile nonostante la buona partenza. Sembra che Jonathan Biabiany, francese della Guadalupa, sia stato convocato a un convegno di scienziati. Lo vogliono studiare meticolosamente, capire cosa abbia di particolare l’unico uomo in grado di far gol a Morgan De Sanctis in nove partite.

Tra i numeri strabilianti della Roma Capoccia spicca forse più degli altri quella differenza

Castan molto più sicuro Maicon e Balzaretti presidiano le corsie esterne e si fanno trovare pronti nelle diagonali

+22, frutto soprattutto di quell’unico gol subito da De Sanctis in Parma-Roma del 16 settembre scorso. Quasi un’onta a giudicare da quanto è successo dopo. Morgan quella sera fece una faccia terrificante. I suoi compagni rimediarono rifilando tre gol in rapida successione ai parmigiani. Risultato, la Roma da allora non ha più preso gol: 6 partite, zero reti subite. Il segreto? A parte un paio di clamorosi pali, quello di Guarin a Milano con l’Inter e quello di ieri firmato Muriel, la difesa giallorossa ha sofferto davvero poco in relazione al confronto degli avversari. Il segreto sta a esempio nell’inipotizzabile armonia di una coppia centrale (Benatia-Castan) che sulla carta sembrava male assortita e che invece nei fatti è di gran lunga la migliore del campionato. Benatia ha fatto passi da gigante. Al suo fianco l’incostante Castan dello scorso anno ha lasciato il posto a un difensore molto più sicuro di sé, miglioratosi sensibilmente a sua volta. Sulla fascia destra Maicon non sarà una roccia in fase difensiva, ma non è certo... Piris. Balzaretti pur con i suoi limiti tecnici sa trasformarsi bene e volentieri in un difensore aggiunto e conosce l’arte della diagonale. Ma il vero segreto consiste nel movimento e nei compiti di Daniele De Rossi. Molte squadre infatti, provano a stanare la Roma sulle fasce, costringendo a turno uno dei due centrali ad allargarsi. Ma anche in questo caso la Roma non fa mai il buco davanti a De Sanctis perchè in un amen De Rossi arretra e diventa automaticamente il secondo centrale difensivo. E lo fa con cognizione di causa.

Su tutto il reparto veglia lo sguardo truce di un De Sanctis che definire motivatissimo è poco. L’ex portiere del Napoli dirige la difesa con un piglio e una sicurezza disarmanti. Risuonano ancora nell’aria le sue prime parole in giallorosso, dettate nel cuore d’agosto in uno stadio Olimpico deserto e infuocato: «Questa squadra deve tirare fuori gli attributi e il carattere se vuole vincere qualcosa. Io sono qui per questo». Appunto