rassegna stampa

De Rossi: Vinciamone altre tre e…

(Corriere dello Sport) Lecce fuori, Udinese e Fiorentina in casa. A Daniele De Rossi gli scappa così, dopo che a caldo era stato più prudente:

Redazione

(Corriere dello Sport) Lecce fuori, Udinese e Fiorentina in casa. A Daniele De Rossi gli scappa così, dopo che a caldo era stato più prudente:

«Il terzo posto? Siamo qui a dire sempre le stesse cose. Ci riavviciniamo a -4, poi, dopo, facciamo un passo falso... Sicuramente, non è finita la corsa, dopo il derby sembrava così, invece l’abbiamo un po’ riaperta». Poi l’entusiasmo sale: «La sensazione è che se le vinciamo tutte e tre superiamo una o due squadre davanti. Avanti con questa determinazione, uniti. La rivale più temibile? Dispiace dirlo, ma credo che sia la Lazio la squadra più meritevole, dall'inizio è al terzo posto. Ma il campionato finirà a maggio» .

 

IN DIFESA - Una grande qualità si deve a riconoscere a De Rossi. Una qualità che nasce in campo, ma che il centrocampista di Ostia si porta anche fuori: la personalità, la forza di saper mettere faccia, pensieri e parole sempre. (...) Stavolta, tolta la prodezza di Caracciolo che ha portato il Novara momentaneamente in vantaggio, le incertezze, in quel ruolo non suo, sono venute fuori. Forse, aggiungiamo noi, perché il compagno di reparto non era il granitico, volenteroso ed esperto Heinze, ma Simon Kjaer che continua inspiegabilmente a mostrare incertezze inusuali per lui, che invece è difensore di ruolo.

De Rossi affronta l’argomento a fine gara. E nella sua analisi elogia e ringrazia il compagno di reparto che in alcune situazioni è parso invece incerto quanto lui. «Sì, abbiamo preso un gol subito, mi sono fatto anticipare, ma credo sia stato molto bravo Caracciolo e che abbia fatto veramente un bel gol. Per il resto, la mia opinione è che l’abbiamo gestita anche abbastanza bene, a parte quando abbiamo abbassato un po’ il ritmo sul 4-1, perché pensavamo che fosse finita. Però, se è andata come è andata, devo ringraziare il mio compagno di reparto che è stato strepitoso, mi ha aiutato: lui ha tanta esperienza, più di me in quel ruolo, mi ha dato una grande mano e devo ringraziare Kjaer» .

DIFFERENZE - Con la Juve era stata un’altra cosa. De Rossi la spiega così: «Quella era una partita in cui tutta la squadra si difendeva, eravamo più chiusi. Stavolta gli spazi erano tanti, il Novara ripartiva sempre in contropiede e in profondità, quindi, per me prendere le distanze è risultato un po’ più difficile. Alla fine, però, danni clamorosi non ne abbiamo fatti ed era importante portare a casa questi punti» . Verissimo, nessun danno clamoroso e semmai solo un segnale di disponibilità assoluta di De Rossi in una domenica di emergenza. Con la curiosità di vedere nella parte finale della gara, Viviani, il De Rossi del futuro, schierato nella posizione originale di Daniele a proteggerlo nel suo ruolo straordinario di centrale difensivo. «Se da dieci anni faccio un certo tipo di ruolo è chiaro che un motivo ci sarà ed è quella la posizione in campo che sento più congeniale» ha detto ancora De Rossi. Il finale è ancora per il calcio di Luis Enrique: «L’ho già detto, io mi diverto con questo allenatore, è diverso come mentalità o approccio da Ranieri, ma Ranieri mi ha quasi fatto vincere lo scudetto e se lo vincevo mettevo il busto di Ranieri dentro casa. L’importante è sempre vincere»