rassegna stampa

«De Rossi resta E alla Juve dico…»

(Corriere dello Sport – S.Di Segni) La voce di Zdenek Zeman arriva come una tisana sulle ansie dei romanisti:

Redazione

(Corriere dello Sport - S.Di Segni) La voce di Zdenek Zeman arriva come una tisana sulle ansie dei romanisti: «Sono convinto che Daniele De Rossi rimarrà con noi, è un giocatore importante» . Le acque sono meno agitate, quando il boemo si presenta in conferenza stampa dopo il successo nel test con l’Aris Salonicco: il pubblico dell’Olimpico ha appena stretto un nuovo patto con il centrocampista di Ostia, ma la sentenza dell’allenatore non guasta. «La società non mi ha chiesto se ho bisogno di De Rossi, perché sa che ho bisogno di lui» : il solito modo intrigante di raccontare la verità, l’allenatore infonde certezze al momento giusto. E sulle telefonate intercorse con Mancini, il tecnico ammette che «sì, ce ne sono state, negli anni scorsi come tre settimane fa, magari anche io ho chiesto dei calciatori...». Dribbling riuscito. Per conoscere il Daniele-pensiero, invece, non bisognerà attendere a lungo: l’azzurro si presenterà in conferenza stampa domani, in modo tale da mettere la faccia sulla telenovela che lo riguarda.

IL CAPITANO - Da un totem all’altro, Zeman non manca di coccolare l’altro simbolo giallorosso. Totti è entrato nelle trame più pericolose della Roma, il ruolo di esterno sinistro non lo ha inibito, anzi. Il capitano in versione 1.0, quella di tredici anni fa, ha fatto stropicciare gli occhi ai tifosi e al maestro. Tagli e tocchi liftati, assist e stoccate: «Per me questo è il vero Totti, mi auguro che Francesco riuscirà a svolgere quel tipo di lavoro più a lungo possibile» . In preghiera si sarà unita anche la tifoseria: il numero dieci ha strappato cori e applausi.

CONDIZIONI - Ma a che punto è questa Roma, mister Zeman? Impossibile aspettarsi uno slancio dal boemo insaziabile, sui meccanismi andrà versato ancora olio, la soddisfazione è moderata: «Abbiamo cercato di fare la partita, a lunghi tratti ci siamo riusciti. Per me le cose stanno andando bene, anche se potevamo presentarci più spesso di fronte alla porta» . Domenica c’è il Catania all’Olimpico, con la prima di campionato si apre ufficialmente la seconda era di Zeman: «Ma io non ho fretta, sono tranquillo, so che cresceremo» . Non è l’en plein di vittorie nelle nove amichevoli estive a far dormire sogni tranquilli all’allenatore, i segnali sono altri: «La serie A è una cosa diversa dalla preparazione, io per il momento sono contento del lavoro svolto dalla squadra e dai comportamenti assunti. Oggi sono fiducioso per la stagione» .

IL DODICESIMO - Zeman sa che l’amore del pubblico è un bagaglio da non mandare perduto, vuole abbeverare la sua gente con lo spettacolo, sa che nei dogmi dei suoi schemi giocherà un ruolo anche la passione dei tifosi. Ieri la cornice è stata da batticuore: «Fa piacere che siano accorsi in tanti, nonostante non fosse calcio vero. In fondo non sono rimasto sorpreso, conosco l’attaccamento dei nostri tifosi» .

A POSTO COSI’ - Dieci giorni al termine del mercato, non è questione di tempi, Zeman si sente a posto così: «Aspetto l’arrivo di Marquinhos (il brasiliano atterra all’alba nella Capitale, ndr) e basta. Anche perché Romagnoli ha dimostrato di essere un talento e con noi può crescere bene» . Promosso intanto uno dei nuovi arrivati, Ivan Piris: «E’ vero, ha spinto meno di Balzaretti, ma questo dipende molto dal lavoro che fanno sulla corsia opposta Pjanic e Totti. Con loro si aprono spazi più interessanti per Federico...» . Strattonato, poi, nell’argomento Juventus, il boemo non è riuscito a rinunciare alla risposta a John Elkann, che pochi giorni fa aveva punzecchiato il tecnico romanista, descrivendo Carrera più vincente in una sola partita: «Abbiamo opinioni diverse sullo sport, la Juve negli ultimi anni non ha dato esempi positivi...» . Il romanzo sui veleni può essere aggiornato.