rassegna stampa

De Rossi-Lucho: Svolta Roma

(Corriere dello Sport – R. Maida) – Più che con le parole, ha raccontato il suo stato d’animo con i sorrisi.

Redazione

(Corriere dello Sport – R. Maida) - Più che con le parole, ha raccontato il suo stato d’animo con i sorrisi.

E poi con l’impegno, la rabbia, la fretta di tornare ad allenarsi con i colori adorati. Sdrammatizzando, si può pensare che Daniele De Rossi abbia voluto anticipare il rientro in campo per accontentare Luis Enrique. La verità è un’altra: sia l’uno che l’altro, con la Roma vittima inconsapevole e inerme, hanno cancellato la riunione di Bergamo e tutto quello che è venuto dopo. Caso chiuso, quindi.

L’INCROCIO - Si sono rivisti ieri a Trigoria, quando era ora di pranzo. De Rossi rientrava da Genova, dove aveva giocato una ventina di minuti con la Nazionale, mentre Luis Enrique era già al lavoro con i suoi collaboratori per studiare il derby al microscopio. Non si erano più incrociati dopo la partita con l’Atalanta, perché Luis Enrique non era tornato a Roma con l’aereo della squadra. Aveva preferito spostarsi direttamente a Coverciano, per partecipare alla Panchina d’Oro che gli ha recapitato gli applausi degli altri allenatori italiani. Qualcuno sussurra si siano parlati per telefono. Ma se così è stato, i due protagonisti hanno tenuto nascosto il contenuto del colloquio.

CIAO - Serviva una discussione, un chiarimento? Evidentemente no. Almeno, ieri non c’è stato. Luis Enrique ha soltanto chiesto a De Rossi quali fossero le sue condizioni dopo la partita con gli Stati Uniti. Ma ha fatto lo stesso con Kjaer (un altro ritardatario, ma stavolta è colpa del traffico aereo) e con gli altri che in questi giorni hanno giocato le amichevoli internazionali. E De Rossi ha risposto di sentirsi molto bene, tanto è vero che è sceso in campo e ha svolto un allenamento completo con i compagni. Chi l’ha incontrato, garantisce: «Daniele era di ottimo umore, non ci sono problemi di nessun tipo con l’allenatore». […]

FIDUCIA - Per il resto, De Rossi si era esposto lunedì: «Ho sempre seguito Luis Enrique e continuerò a farlo, quello che è successo non cambia le cose. Spero che anche i tifosi continuino a sostenere il nostro allenatore». E Walter Sabatini supporta questo concetto: «Ormai la nostra società appare come una congrega di fondamentalisti. In realtà siamo gente molto tollerante. Io stesso sono un ritardatario e un fumatore incallito, chi più di me farebbe deroghe? Ma per costruire qualcosa insieme dobbiamo rispettare le regole. E i calciatori lo sanno. Accetto il parere di Osvaldo ma conta il parere dell’allenatore, che ha la nostra fiducia».[…]