E’ stato uno spettacolo di grande civiltà sportiva, quello che si è visto in eurovisione l’altro ieri sera allo Stadio Olimpico di Roma. E diciamo pure che gli ingredienti per poter temere il peggio c’erano: a cominciare da quel 7-1 così vessatorio nelle dimensioni, che avrebbe potuto scatenare cattive intenzioni con 5.000 tedeschi in giro. E invece Roma ha ridato al mondo l’immagine migliore di sé, Capitale civile e matura di un grande appuntamento sportivo. Erano più di sessantamila allo stadio, alla fine si sono applauditi vicendevolmente, hanno scambiato sciarpe e hanno applaudito le rispettive squadre in campo.
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Dall’Olimpico una lezione di civiltà
Il risultato avrebbe potuto scatenare cattive intenzioni. Fortunatamente non è stato così. L'Olimpico ha dato vita ad un bellissimo spettacolo di sport.
Giuseppe Pecoraro: «L’Olimpico ha dato vita ad un bellissimo spettacolo di sport, prescindendo da quello che è stato il risultato che ha penalizzato fortemente la Roma e che avrebbe anche potuto far temere il peggio per questo. L’ordine pubblico ha funzionato alla perfezione». Il prefetto prima di elogiare le Forze dell’Ordine dedica un pensiero speciale alle due tifoserie: «La sportività dei romanisti e dei tedeschi ha favorito il successo finale, devo sottolineare quello delle tifoserie giallorossa perché quel risultato così penalizzante è stato vissuto come deve essere, ma la prova di civiltà resta e va applaudita. Aggiungo che tutto questo deve farci ben sperare e ci favorisce l’augurio che i prossimi grandi impegni di campionato e di Champions scorrano allo stesso modo. Un grande plauso alle Forze dell’Ordine e sottolineo anche il debutto positivo del nuovo Questore, senza togliere ovviamente nulla all’impegno e alla professionalità di chi lo ha preceduto». Il questore Nicolò D’Angelo, alla prima in Europa, aveva commentato così il dopo gara. «L’impegno e la professionalità messa in campo dal personale hanno consentito il regolare svolgimento della manifestazione senza che si siano registrate particolari criticità per l’ordine pubblico».
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